martedì 20 aprile 2010

Il Mondo. Precauzioni per l'uso...

Riflessioni semiserie, l'ho definito così. Ė un hashtag mentale, un modo di vedere ciò che un po' mi smuove acido e gastrite, un po' mi fa anche sorridere perché è chiaro che non se ne uscirà, nessuno lo desidera davvero, e allora bisogna trovarci qualcosa di umoristico. In fondo c'è sempre qualcosa di cui ridere.
#Riflessionisemiserie 
#ApproccioAcido
#ScrivoIo
Opera di  José D'almeida.
 Questi in sintesi, i mondi possibili:
A_Il mondo “tradizionale” che da secoli subisce regole ed umori dettati sempre, solo ed esclusivamente dall'uomo in funzione di sé. Dicesi uomo, l’inquilino più egocentrico del sistema solare, nonché il più male-educato fra tutte le creature del pianeta. 
Nel mondo tradizionale è tutto un cantiere, fra case che sempre meno gente si può permettere, centri commerciali per andarci a comprare la felicità –coniugabile col solo verbo avere- e parchi, qua e là, per i poveri animali che ancora resistono alla tentazione di un suicidio collettivo e soprattutto… parcheggi, strade, ristoranti, Hotels e molto altro ancora.

La sottospecie più a rischio nel mondo tradizionale è chi non si sa adattare. Gli animali in via d’estinzione vengono aiutati con vere e proprie mattanze, soprattutto quelli naturalmente dotati di pelli pregiate. Molteplici e sentite le reazioni. C’è chi si indigna, chi sposa la causa, sebbene -matter of fact- le povere bestiole continuano a morire come martiri necessari di una fede fondamentalista: il consumismo, credo fra i più sentiti e praticati in troppi angoli di mondo. 
Fra gli uomini butta male per quelli che non si vogliono allineare, per i non giovani, i non magri, ma anche per i troppo magri i non prevaricatoli, e una delle sottospeci più a rischio è quella che la scienza definisce affetta da depressione. La medicina studia questi esemplari affatto rari e spesso noiosi, tollerandoli con grande accondiscendenza, giacché la loro vita miserevole è fonte di un numero cospicuo di posti di lavoro, nello specifico:

1_Psicologi, la figura professionale più giovane e folta dell’ultimo secolo tradizionale. Ce n’è uno per ogni patologia e le patologie, bisogna riconoscerlo, crescono a vista d’occhio. Ansie, fobie, paranoie fra le più varie e fantasiose, rapporti complessi col cibo, tanto da dare la colpa a lui, vedi "Disturbi Alimentari"... né si può sottovalutare l’uso improprio del termine; tutto ciò che ha a che fare con emozioni troppo forti o troppo rilassate, o semplicemente con una malsana ambizione a vivere fuori dal recinto, diventa “depressione”, termine inflazionato quasi quanto “avere mal di testa” o “essere stanco”, o, abuso degli abusi “essere stressati” che significa poco o niente, tanto è relativo.

2_Agenzie farmacologiche, produttrici di farmaci miracolosi, diffusi sul mercato in modo capillare da informatori qualificati e un sacco ben vestiti, accolti nelle sale d’attesa dei dottori con sguardi gelidi ed inquisitori da parte dei pazienti, sempre meno pazienti per via delle loro lunghe permanenze informative. Ogni malattia, così come ogni sensazione che non sia riconducibile alla “normalità” -qualunque cosa significhi essere normali- è ormai curabile con medicine. Si è scoperto in tempi non troppo recenti, il rimedio dei rimedi: la prevenzione
Vaccini, pillole, gocce, granelli omeopatici… esito più evidente, a parte il giro di miliardi in euro o dollari che si voglia, è il proliferare di altri lavori. Gli imballaggi per esempio, certo col tempo favoriscono in modo potenziale l’inquinamento del pianeta, però creano valanghe di posti di lavoro. C’è chi si adopera per idearne di originali e carini, c'è chi li realizza, c’è poi chi li distribuisce sul mercato, infine non può mancare chi questi imballaggi li raccoglie sotto forma di mondezza, la quale, come un' onda anomala, inonda il sistema solare che reagisce con malsana indifferenza, dando la colpa al sole..."malato" e rimpiangendo le mezze stagioni! 

Dall'altra parte della bilancia, si ostinano gli allarmisti-ecologisti a studiarne una più del diavolo per spaventare-rassicurare, prevenire-riciclare…ecologizzareinsomma! Come piccoli Golia imbracciano l’arma delle buone intenzioni e sfidano terre praticamente tossiche, arie francamente irrespirabili, ed oceani drogati di anticoncezionali, antidepressivi, saponi, oltre che da rifiuti industriali e qualche volgare tonnellata di escrementi umani.

3_ SPA o centri Wellness: 
Sulla scia del lavoro svolto dallo psicologo e dal... farmaco, questi centri sono pensati per garantire uno stato di ben-essere a chi ci va. Conti alla mano però, sono soprattutto dei centri bene-stare per bene-stanti, visti i costi, tuttavia, la cura partecipata della propria persona non può che giovare ad un depresso che, presumibilmente, ha fretta di “riprendere in mano la sua vita”, come recita lo slogan, a partire da un migliore aspetto fisico. Per onor di cronaca, molti cadono in depressione dopo aver frequentato questi luoghi inventati da Satana stesso. Chiappe di marmo che nemmeno il più raffinato dei poeti parnassiani saprebbe riprodurre, fisici lavorati a mano da Michelangelo e colleghi, e guai a quel fesso che in un posto del genere ci va per dimagrire. Le regole parlano chiaro. Solo chi è già perfetto ha il diritto di lamentarsi per quegli odiosi e antiestetici due millimetri di adipe cadutogli sulle cosce per via di un destino in-fame. Un grasso che si cura in pubblico, rasenta chiaramente il cattivo gusto. Alcuni studiosi americani stanno perciò pensando di riaprire i “lazzaretti” ottocenteschi allo scopo di curarci i nuovi lebbrosi del duemila. Tutto ciò potrà sembrare un’esagerazione agli occhi di un poco attento abitante del “mondo tradizionale”, ma negli Stati Uniti che sono la nostra maggiore e perenne fonte d’ispirazione per tutto il bene e soprattutto il male, i bambini troppo agitati li calmano col Prozac, e lo stesso fanno coi poveri animali da appartamento, i misteri delle analogie! 
Occhio e croce, se è vero che il bambino di oggi sarà l’uomo di domani, sia chiaro sin d’ora che il futuro sarà grandemente depresso.

B_Il terzo mondo, quello dei poveri per capirci. 
Non si è mai saputo cosa sia successo al “secondo mondo”, che poi, è mai esistito? Comunque, il terzo è abitato da bambini coi pancini gonfi, di solito “negri” dagli occhi ammosciati e per questo compatiti ed amati, giacché innocui, morenti e lontani. Per loro c’è miseria e, grazie all'ignoranza e al maschilismo, praticamente la stessa cosa, ci sono tanti figli. Anche dio, in verità vi dico…ci mette del suo. Molti li decima l’Aids, ma tanti muoiono arcaicamente di fame e fa quasi ridere pensare all'occidente che va in depressione per una legge dispettosa che costringe con l’arma delle multe, a dividere i rifiuti in cinque categorie:
“non differenziabile”, “ organico”, “vetro” , “plastica” e “carta”.
Che strana la specie umana. Per questa gente anche l’acqua è una conquista, e se la devono guadagnare a suon di chilometri da percorrere a piedi, non sarà pilates ma... 
Immagino che loro, di mondezza, non ne producano poi tanta, privi come sono dell’ingombro delle mode per cui ogni stagione vede il trionfo di un nuovo capo e di un colore tiranno! per quei due o tre che non se ne fossero accorti, quest’anno è il VIOLA. (2009-10 e oltre)

Persino il cibo va a mode in occidente. Per esempio, se la nota e bellissima show-girl afferma che la Papaja fa dimagrire, (è già magrissima, chiaramente) ecco che la papaja finisce in ogni dove, lucido delle scarpe incluso.
Il terzo mondo è stato il balocco dei colonizzatori, per poi diventare, quando i tempi erano maturi per una cosciente emancipazione economico/sociale, la gioia di multinazionali che si insidiano su terre floride e le svenano un po’ la volta a spese dei nativi, i quali guadagnano appena un centesimo di ciò che guadagna il loro "padrone". Certo, la storia non può starsene sempre a guardare, prima o poi la gloria arriva per tutti...
- notizia fresca di TG: nell'Ohio “…il Nero batte la Donna”, quasi quasi ci siamo![Si era all'alba dell'elezione di Obama, quando ancora si batteva con la Clinton, e tutto sembravo molto irreale.]
Non si pensi però che il nero siccome è nero, sia sempre e per forza buono. La vera democrazia si avrà quando un primo ministro o un papa nero non sembreranno miraggi, ma anche quando ci si sentirà liberi di dare dello stronzo ad uno stronzo che per coincidenza biologico/climatica è nero, giallo, o addirittura arancione. Sappiamo bene che lo stronzo, come il male si trova in ogni tipologia umana, idem per gli ignoranti!


C_Frutto della più alta tecnologia, arriva infine il mondo virtuale, second life ovvero “seconda vita”, ed ecco spiegato dov'era finito secondo mondo che appena un punto fa avevo sospettato non esistesse. 
D_ L’altro mondo, l’ultimo della lunga saga, quello che al tempo dei dinosauri, faceva la differenza fra i vivi e morti. Nel tempo dei cattolici era meta ambita o affatto temuta, in attesa del solito bene o male. I più ambiziosi, pur di finire ai piani alti, pagavano le indulgenze alla chiesa: dogana autorizzata dell’al-di-là. Incerti gli esiti del transito, ma ancora oggi c'è gente che guarda con fede al futuro, versando qualche soldo ogni tanto. 

Oggi, nel dubbio, si è deciso di dimenticarlo l’altro mondo, a partire dallo scalino che lo precede, la vecchiaia: un male debellato, per sempre! 


Si nasce piccoli come è sempre stato, e da subito si è proiettati nel futuro. Il bambino, durante il primo anno di asilo, è già in grado di scrivere col computer, in prima elementare parla correttamente tre o quattro lingue, fra una partita di calcio, una lezione di danza, un corso di teatro e uno di cucina, e così, diventa adolescente, e continua ad ingoiare nozioni di vita e di scuola, emancipandosi enormemente rispetto ai suoi predecessori. Nella fretta del tutto, dimentica spesso l'educazione. Giunge infine all'età di mezzo, cioè il tempo sacro che va dai venti ai trent'anni, e qui le indicazioni parlano chiaro, deve rimanere fino alla fine della sua vita, o è fuori! Il lavoro, per dire... è interamente rivolto alla formazione del giovane, e ci si aspetta che un ventenne sia già in grado di vantare almeno dieci anni di esperienza nel settore, quale che sia il settore. Occorre un master, ma anche due, una imprescindibile bella presenzache non vuol dire necessariamente essere belli alla Campbell, ma magri e costosi, cioè molto accessoriati di superfluo 
di marca, come i bovini, col marchio bene in vista. 
Al fortunatissimo possessore del suddetto pacchetto virtuoso è concessa assunzione con contratto determinato che scade dopo sei mesi, ma è rinnovabile in cambio di qualche santo in paradiso. Al decadere dell'ennesimo mandato, che combacia con l'età della vergogna (sui quaranta più o meno) il giovane di ieri diventa altro, solo che a quel punto non interessa più a nessuno, perché in giro ci sono tanti nuovi giovani di cui occuparsi, e a cui regalare un magro futuro. 
Capisco di rischiare lo scoop o forse il gossip, ma è così che a suo tempo nacque la depressione, fra ansie da bella presenza e magoni da contratto a termine presso settori spesso disgustosi, e davvero non è il caso di mettersi a parlare del dramma di avere le ovaie. 
Ma basta divagare! 
Il tema era l’altro mondo, ovvero quello a cui si accede passando dal cimitero, luogo destinato a scomparire, tanto è triste ed inutile. Basta la sola parola per deprimere nel profondo chiunque, soprattutto:

  • La ragazza ventenne, che all'ombra della prima ruga, sospetta una congiura malvagia alla sua eterna giovinezza. Dicesi ruga del ventenne il fatto che egli sia vivo e che ogni tanto rida.
  • La ragazza cinquantenne, che di anni ne dimostra venti, però possiede suo malgrado, scomodi barlumi di coscienza che arrivano ogni tanto a rovinare la serena leggerezza dell’essere.
  • La giovane settantenne, che per quanto possa ingannarsi, sa che è tempo di fare i conti con la coscienza, ed ecco spiegato il valore provvidenziale dei sonniferi.
  • Chi scrive! A forza di narrare così tristi argomenti, la depressione si impossessa anche di me, che sono quasi di mezza e età e non ho troppo a che fare con la canonica bella presenza. Non è il caso di farne un dramma però. La vita è per sua natura bizzarra e fantasiosa, ma l’uomo di più, è per questo che esiste “second life” in cui andarsi a rifugiare. Non è poi troppo diverso dal mondo tradizionale, manca l’aria da respirare, perché non serve, e l’acqua non bagna i capelli. Il cibo non ha alcun sapore, né motivo di essere, e il sesso si può solo osservare… più o meno, le differenze stanno tutte qua!

(L'articolo che segue, è invece del 2013 e non l'ho scritto io, ma delle persone competenti in materia medico/scientifica. E' molto preoccupante in tutta onestà... Morti sospette, antipsicotici, clozapina, risperidone, olanzapina, aripiprazolo e altri sotto accusa.)  


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