lunedì 19 settembre 2011

Alessandro Bergonzoni.

Amore? Cerco un uomo che sappia cosa prova un bottone in un'asola.

Dipinto di  Vladimir Dunjic

-Dottore, appena vado a letto mi addormento e sogno sempre il soffitto.
Ma lei gli occhi li chiude?
-Non ricordo.
E la luce la spegne? 
-Qualche volta.
Allora lei vede, non sogna. C'è un modo per scoprirlo: Quando dorme, a faccia in giù che cosa sogna? 
-Un cuscino tutto schiacciato.
Ma perché non chiude gli occhi?  
-Ho paura di non vederci più.
Ma no che ci vedremo ancora... nel testo Ma sto facendo l'amore con un colbacco o non ti depili dai tempi di David Crocket? si parla dell'amare a occhi chiusi o a occhi aperti...
-Dipende sempre da chi ti sta davanti.
Ne fa una questione di bellezza. Cos'è per lei la bellezza?
-Un uomo che ti guarda il senso lato, non sinistra o destra su o giù, ma maestosamente, in ordine sfarzo; che non si risparmia, ma ti accumula e ti bacia anche senza bocca.
Bello, oggi le parole la solcano.
-Perché la bellezza pensa e ricompensa, ti pedina come una dama, brancola nella nella luce, è lettrica ma un po' lucifera.
Pensa a un uomo particolare?
-No. Ad uno che sappia cosa prova un bottone che entra in un'asola, ma in un lampo, che ti sfiora la testa senza toccarti i capelli, senza farti sentire calva. Capisce?
Non è importante che io capisca ma che lei racconti.
-un essere che ti sciolga senza spalmarti, che ti porti sul suo cavallo a lato, cioè sempre al suo fianco, e su quei fianchi ci metta le mani e dica "Questa è la vita!".
Un Caronte che la porta dal bene al benissimo.
-Esatto. E che ti divide equo da Equatore, scaldandoti tutto l'anno, anche quello non solare, che ti faccia sentire piovana non vana.
Quello che mi stupisce è che lei non sembra parlare di un'illusione ma piuttosto della grande ipotesi.
-Vivo di ipotesi, che diventano apoteosi con il semplice cambio di alcune lettere. Un condottiero dell'amare incoronato re degli Ottentotti il giorno in cui raggiunsero il centinaio.
Bella questa immagine epica e al contempo stesso surreale...
-La sua dovrebbe essere sussurrealtà, dovrebbero saperlo fare bisbigliando non facendoti nemmeno udire... dottore ma dove sono... da quando sto parlando?
Tranquilla, va tutto bene, oggi abbiamo conosciuto solo la parte meravigliosa dell'autoipnosi.
-Lo rifaremo?
come un'operaio della sua fabbrica del pensiero: dipende da lei.



Alessandro Bergonzoni, rubrica: "Aprimi cielo"
"Il venerdì di Repubblica" 16/09/2011

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