martedì 1 maggio 2012

La Leggenda del pianista sull'oceano.

Il pezzo del chiodo e del quadro. Forse uno dei pezzi  più  noti ed amati del film.
(Passando per Huysmans e il suo romanzo "A Ritroso" )
Copertina del Film di Giuseppe Tornatore sul testo di Baricco.

... Nonno, non te lo sei mai chiesto perché cadono i quadri?    - No ovviamente!
A me m’ha sempre colpito tutta questa faccenda dei quadri... -  Ma che cazzo c'entra il quadro?
C'entra! Perché a 900 quella famosa notte andò come va per i quadri!
Stanno su per anni, e poi senza che accada nulla, ma nulla dico...
FRANNN!
Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, però loro a un certo punto,
FRANNN!
cadono lo stesso, nel più assoluto silenzio, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro,
FRANNN!
Non c’é una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa.
FRANNN!
Cos’é che succede ad un chiodo per farlo decidere che.... proprio.... NON NE PUO' PIU'?
C’ha un’anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni?
Ne ha discusso a lungo col quadro, il chiodo? 
Erano incerti sul da farsi?
ne parlavano tutte le sere, da anni, e poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante, preciso?
O lo sapevano già dall'inizio i due? Era già tutto combinato?!!
"Guarda io mollo tutto fra 7 anni"  -Per me va bene
"Allora intesi per il 13 maggio" -Ok--
"A mezzogiorno" -Facciamo mezzogiorno e tre quarti -
"D'accordo! Allora Buonanotte"
 7 anni dopo, il 13 maggio a mezzogiorno e tre quarti ...
FRANNN!!!
E'impossibile da capire.
È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto.
Quando cade un quadro.
Quando ti svegli un mattino, e non la ami più.
Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra.
Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui.
Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.
Quando, in mezzo all’Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto,m guardò negli occhi e mi disse:
“Domani a New York scendo da questa nave”.
FRANNN!


Novecento suona per i viaggiatori della terza classe.

Estratto del film (Clicca su questa scritta per vedere)

Il libro che forse più di altri mi è rimasto in mente fra quelli letti negli ultimi anni, è "A ritroso" di Horis Karl Huysmans (1884), romanzo decadente francese, scritto da un naturalista, amico di Emile Zola e membro del gruppo di Médan, (dunque naturalista a sua volta), anche se con questo scritto sconvolgente ed innovativo per stile e tematiche, condanna l'amico Zola e la sua scuola al declino.

Che c'entra?
Ci ho ritrovato un po' di Novecento e un po' m'è dispiaciuto perché preferivo pensare che questo personaggio fosse puro, incontaminato, nato dal mare, anzi da una nave-incubatrice. Invece ha qualche parente in giro sulla terra ferma, ma la cosa, a dire il vero, non me lo rende meno simpatico.
"A Ritroso", per qualcuno "controcorrente"
Così è tradotto nella nostra lingua.
Des Essenties è il nome del personaggio chiave e sostanzialmente... unico del libro. Sulla sua vita poggia l'intero plot. Una vita particolare la sua. Stanco della banalità degli ambienti culturali della capitale dell'arte europea, decide di trasferirsi a Fontenay aux roses, non troppo lontano da Parigi, ma col solo fine di non avere la tentazione di tornare, cosa che succederebbe se andasse troppo lontano.
Qui intende rifarsi una vita, in completa solitudine (Ha due domestici che si aggirano per casa come ombre, rispondendo al suono di un campanello) e soprattutto, vuole  crearsi un ambiente artificiale, convinto com'è che la natura, dunque il "naturale" -Quindi il natualismo- sia ormai inesorabilmente superato.
Alcuni capitoli sono francamente noiosi, altri invece -l'ho capito dopo mesi dalla lettura- tornano spesso in memoria sotto forma di flash, illuminazioni... il grillo imprigionato, la stanza a forma d'imbaracazione! (Come per Novecento, che in una nave cresce e vive! ) la sua mania per la biblioteca, che ordina con attenzione, fermandosi spesso in superficie, raccontando con dettaglio il materiale di cui sono composte alcune copertine, e poi elencazioni di autori classici, quindi noti, ma anche  poco valorizzati nel 1884, nomi come Baudelaire (Per lui era già cominciata la "Beatificazione"), e poi i viventi: Verlaine, Mallarmé, che gli dedicherà l'anno dopo "Une prose pour Des Essenties" - versi poetici con titolo di prosa-
... Audace anche nelle scelte pittoriche: Odillon Redon (Uno dei suoi dipinti è usato per la copertina del libro in francese, nella foto qui sopra) , Gustave Moreau e le sua "Salomé", tante volte riprodotta. E poi   tanti altri nomi.

Da "The room diary" Film.
La tartaruga intarsiata di pietre preziose per "Abbellire" la natura è un altro esempio di memorie egocentriche che, proprio per questo, ritornano spesso. Non l'associo a D'Annunzio che, francamente, non mi è  gradito, anche se mio conterraneo.
L'idea di questo animale gigante "Artificializzato" attraverso diamanti, Huysmans l'ha forse presa a prestito dai pesci sacri di Flaubert  in "Salammbò" 1862 (Un libro ambientato ai tempi delle guerre puniche)
Qualche giorno fa, ho ritrovato la vecchia tartaruga resuscitata... al cinema!
Ero andata a vedere: "The room diary" con Jonny Deep e Aaron Eckhart, il tizio di: "Thank you for smoking"... cinico e senza Dio anche in questa pellicola, in cui,  per assecondare i suoi capricci di uomo ricchissimo in terra di poveri, riproduce un capriccio letterario d'altri tempi:
"Ho avuto l'idea leggendo un libro" dice.
Il libro è quasi di certo quello di Huysmans - E la tartaruga è quella della foto qui sopra-
Tornando a Huysmans, l'episodio che mi ha ricordato Novecento è stato il  viaggio interrotto a metà di Des Essenties  in direzione Londra. Anche Novecento rinuncia a scendere dalla nave spaventato da ciò che non ha visto, dall'immensità del mondo.
Come ho detto, la parentela con Des Essenties non mi rende Novecento meno simpatico. Tim Roth in questo ha un ruolo non trascurabile. Penso che se Tornatore avesse scelto chiunque altro, il film ne avrebbe sofferto. 
Il romanzo si conclude con un progressivo malessere del suo personaggio, tanto che un dottore gli ordina di tornare in società:  Nuovo legame con Flaubert. "Mme Bovary" -1857- sta volta. Emma è la prima fra i personaggi dei romanzi che ho letto, a soffrire di anoressia. Il suo autore non poteva sospettare che nei secoli a venire,le nevrosi di Emma avrebbero contagiato migliaia di donne (Insoddisfatta dalla vita, prova disgusto nell'atto di mangiare, così si ammala, inconsciamente, si lascia morire, ma senza successo...). Oltre a questo, in comune i due romanzi, hanno anche la rappresentazione del ruolo sempre più imponente di scienza e medicina.
Dopo Flaubert, Huysmans tratterà la cosa con maggiore attenzione. Anche lui suppongo, non poteva avere doti di veggente, ma fa impressione leggere certe anticipazioni del tempo attuale, in libri scritti nella seconda metà del milleottocento.
Penso che dovrei scrivere un post dedicato ad Huysmans, visto che ho ancora tante cose da dire. Per ora sono abbastanza fuoritema, quindi mi fermo.

Infine, tornando alla leggenda del pianista...
devo mettervi in guardia sul fatto che per molti "Pensatori" ed intellettualoidi, Baricco è autore di poco conto, ovvero adatto ad un pubblico di massa, quindi tendono a maltrattare tutto ciò che ha scritto.

Quanto a me, verso gli anni novanta, ho attraversato una fase in cui mi piaceva tutto quel che leggevo di lui, ovvero: Castelli di Rabbia, Seta, Oceano mare, e Novecento... che Tornatore ha messo in scena.Conosco cinefili che non amano nemmeno il film. La sola cosa che posso dire è ... PAZIENZA!
Di recente ho provato a rileggere alcuni passi dei libri suddetti, e qualcosa non mi convince più. Lo dico senza traccia d' immotivata arroganza. Succede col passare degli anni, che un libro tanto amato, poi risulti non più troppo speciale,  ma Novecento non invecchia, non smette di piacermi. Ho visto anche un bel monologo a teatro qualche anno fa, e concludo dicendo che quest'opera: Libricino e film, li apprezzo molto e quindi li consiglio a quei due o tre che ancora non l'avessero letto-visto.

Tim Roth in una scena del film
"La leggenda del pianista sull'oceano"
@_Luisa 

4 commenti:

  1. confermo la qualità di Novecento sia nella versione monologo che in quella cinematografica. il romanzo di Huysmans non l'ho letto e la tua "recensione"mi ha incuriosito. ho visto che ci sono parecchie versioni in italiano, c'è l'imbarazzo della scelta per colmare questa lacuna.
    ciao
    orlando

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  2. Io ho letto una versione della Bur ma anche quella in lingua. Ovviamente si apprezza di più avendo a mente il periodo storico e quello che accade nel 1884. Appena ho un attimo ci scrivo un blog. Strano che nn ci abbia pensato prima. :-) Grazie Orlando.

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  3. immaginavo che lo avessi letto in lingua.. comunque se hai suggerimenti su qualche classico della letteratura francese da riscoprire e attualmente non reperibile in commercio in quanto fuori catalogo fammi sapere. mi interessa oltre che come lettore anche come editore.
    un abbraccione
    o.

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  4. Ti faccio sapere. Così a istinto, la mente mi rimanda a due nomi piuttosto attuali per altro: Valery Larbaud e Nathalie Sarraute. Però ti dirò meglio.

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