mercoledì 19 settembre 2012

Grazie per la compagnia.

20.000 visite al blog. (sett 2012) 
Dove la terra finisce ci sono musiche e rose, mari ed altre dune di 
sabbia
con sopra castelli salati.
Cravatte al vento, valigie rosse e ombre che camminano.
Non ci sono più partenze dove finisce la terra, perché solo i ritorni
finalmente, avranno un senso. 

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Occhio all'uomo con la valigia rossa, quello parte davvero,
sa dove andare.
Quello non torna più.
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L'importante è non sbagliare mai valigia, soprattutto
non confonderla.
C'è la valigia delle partenze e quella dei ritorni
la differenza è enorme naturalmente,
ma non sta scritta sulla valigia e non la puoi vedere con gli occhi.
La senti solo col cuore.
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Partire di notte è sempre più bello,
specie se è una notte blu e hai indosso un cappotto blu,
ma di quelli caldi e pesanti, di quelli buoni.
Se poi anche i tuoi occhi brillano li puoi confondere
con il cielo e le stelle.
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L'uomo con la rosa sotto il braccio ha un sogno 
e una malinconia sotto il braccio.
Stringe una partenza dentro la sua tasca 

e attende un ritorno dentro al suo cuore.
Si porta tutto il suo mondo sotto il braccio.
Tutto il suo amore.
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La partenza è una stanza buia. Il ritorno una luminosa. 
All'interno dell'una o dell'altra
non si riesce comunque a vedere niente,
Tra le due c'è un corridoio comunicante,
stretto, corto e opaco con musiche basse di sottofondo.
Nessuno ha mai capito con esattezza però, il vero senso di transito.
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Fu una partenza improvvisa quella per Finisterrre.
Indossò l'abito migliore e il cappotto pesante,
colse una rosa, prese la sua valigia rossa e scomparve nella luce.
Non lo rividi più.
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Fu durante quella lunga passeggiata nella nebbia che me lo disse.
Il cielo di un grigio profondo si tuffava direttamente nel mare 
del medesimo colore.
L'aria era fredda.
"Andrò a Finistrerre"
"Che fretta hai?" risposi.
Non disse niente, sorrise e si strinse nel cappotto e
continuò a camminare.
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Giunsti a Finisterrre c'è una bandierina rossa piantata nella sabbia;
Fine del viagigo.
Dipende. Si può aspettare, guardare avanti lontano,
o voltarsi indietro. 
Tornare oppure... ci vuole fede però,
saltare oltre la bandiera rossa.
La vera storia, forse, comincia così.
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Il mare improvvisamente si staccò come un vetro colpito da
 un pensiero duro.
Scheggie impazzite negli occhi e sulla pelle, penetrano feroci 
fino a bucare il cuore.
Ma non fecero  male perché le scheggge di mare sono solo schizzi: 
al massimo il sale brucia, una volta di più. sulle ferite. 
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Finalmente Finisterre!
Mi arrivò sicura come una saetta lanciata da un dio,
rossa come il sangue, silenziosa.
Niente aria né mare, né terra, è un grande castello di sabbia Finisterre.
L'amico Giò aveva ragione:
"Spargi colore come una bestemmia , schiaccialo assieme 

a un insulto blasfemo,
libera il gesto dalle ossa. Tutto arriverà da solo"
www.talani.it 

Si prova piacere nei boschi sconfinati,
Ci si sente rapiti, su una riva solitaria,
C'è società, dove nessuno s'intromette,
...nel profondo dei mari, e nel suo ruggito:
Non amo di meno l'uomo, ma la natura di più...
Lord Byron da
Childe Harrold's philgrimage
-I pellegrinaggi del giovane Harrold-
1818

Questa parte del lungo poema
è stata usata da Sean Penn 
come intro al suo film: "Into the wild"
che è viaggio... e finisterre.

Non lo giudicate, provate a capire il senso del viaggio.





Dal libro di John Krakawer  "Into the wild"
Le sottolineature barbariche invece, sono le mie


Hemile Hirsh interpreta magistralmente 
Chris Mccandless 
"Into the wild" Film.


Finisterre è dove finisce la terra e gli elementi si fanno azzurri. E' un desiderio o un passaggio accidentale. Finisterre è lo svelamento di un mistero, è il posto dove un giorno mi capiterà di andare. 
Non è la fine del mondo, come si potrebbe pensare. Solo del mondo fatto di terra e forme solide. 
Dopo Finisterre c'è il mare. 


Il sipario dei ringraziamenti per le visite al blog finisce qui.
(Solo quello... non il blog! Nello specifico parlo del link "Grazie della compagnia")
E' nato per gratitudine, poi è diventato una scommessa, ad un certo punto m'è parso che si potesse prenderlo per manierismo. Non lo è, ma ho deciso che sarebbe finito con il raggiungimento di 20.000 visite al blog. Non per questo smetterò di ringraziarvi per essere passati dalle mie parti, e vi ringrazio il doppio se siete tornati. 



Questo viaggio letterario ho voluto raccontarlo con delle immagini che ho amato dal primo istante.  Sembrano nate per le parole alle quali il pittore Giampaolo Talani [www.talani.itle ha associate. La mèta è Finisterre, con tutte le simbologie e le  inevitabili metafore del caso.
Saluti a te con la valigia rossa! 

Eddie Vedder "Society" -link-   Questa è la musica più adatta che mi venga in mente. Chi ha realizzato questo video ha tradotto la canzone in italiano, per chi volesse capire ogni singola parola. 

6 commenti:

  1. la quiete di questo blog era un piacevole "stacco" dal frenetico e quasi ossessivo mondo dei socialnetwork. se dovessi ripensarci lo saprò.
    o.

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  2. No no!! Non intendevo dire che chiudo bottega! Solo che se ci hai fatto caso, a inizio tag, ci sono svariati "Grazie per la compagnia" e quelli finiscono qua, il resto continua!
    In verità, dopo i primi due se non ricordo male, ho sfruttato anche quegli spazi per dire altro, solo che se proseguissi mi sembrerebbe manierismo. Torna da queste parti ogni tanto! :-))

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  3. bene! felice di aver capito male!

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  4. Ho appena sfornato un omaggio di Andrea Pazienza a una palla di donna il cui nome è... Luisa! :-) Sai di quelle che "La letteratura"... :-D Grande Paz!!

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  5. appena letto, confermo anch'io Andrea Pazienza è stato un grande!

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  6. Quella lettera mi ha fatto ridere assai! Dico, di tutti i nomi... :-)

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