domenica 13 gennaio 2013

Carmen Consoli. Signor Tentenna.


Carissimo signor Tentenna non è facile assumersi il rischio di una scelta e servirsi addirittura di parole proprie, mimetizzarsi e vivere di luce riflessa in fondo ad acque torbide, tra miseri inganni e menzogne, complessi di inferiorità, ingombranti manie di grandezza. 



Signor Tentenna non è motivo di vergogna  il non saper centrare alcun bersaglio, l'aver mancato l'ennesimo colpo irrimediabilmente. E ben poco importa se tua moglie non fa altro che piangere 
ossessionata dal sentore dei tuoi numerosi tradimenti, ingurgita ignoti dolori ed elevate dosi di calmanti. 



E' ormai consuetudine signor Tentenna, perdersi d'animo, non essere all'altezza delle proprie ambizioni e sgomitare per distinguersi dal branco. L'ignoranza è un non trascurabile complesso, 
una voragine, la si può occultare nel silenzio scansando il pericolo di un mite confronto diretto. 



Signor Tentenna non è motivo di vergogna il non poter vantare alcun talento, l'aver rincorso l'ennesimo treno inutilmente. ...E ben poco importa se tua moglie non fa altro che piangere ossessionata dal sentore dei tuoi numerosi tradimenti e in fondo non ha tutti i torti e non è affatto un caso se amanti, amici e sogni si dileguano, il cane sul balcone aspetta da mesi il privilegio di una passeggiata eppure la sera fedelmente esulta al tuo rientro. 



E ben poco importa se tua moglie non fa altro che piangere ossessionata dal sentore dei tuoi numerosi tradimenti e in fondo non ha tutti i torti e non è affatto un caso se amanti, amici e sogni si dileguano, il cane sul balcone aspetta da mesi il privilegio di una carezza e intanto tua figlia ti chiede perché mai sia così misera la vita.


© Carmen Consoli 


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