venerdì 8 marzo 2013

Otto marzo

"Ma non da solo Agli Uomini .. anche le Donne dovrebbero ricordarselo che Oggi e Una giornata normale ..... normalissima .."
"Ricordiamo agli uomini che la donna va' rispettata onorata e
amata 265 giorni l'anno non solo l'8 marzo.
L'idea era di non parlarne affatto, che non mi pare l'anno giusto per mettersi a declamare un bel niente, poi però vedo link come questo e commenti tipo: 
"Ma non da solo Agli Uomini .. anche le Donne dovrebbero ricordarselo che Oggi e Una giornata normale ..... normalissima .." 
e come sempre, cado nella trappola della provocazione.

Analisi dell'immagine: 
Lei sta SOTTO, è bionda, anche se la foto è in bianco e nero, si intuisce che è bella di quella bellezza commercialmente "convenzionale". Tiene il mento di lui come se temesse chissà quale rappresaglia contro il suo gentil sesso.

Lui invece le sta SOPRA. I muscoli in primo piano, e se non le usa violenza è solo perché sceglie di non farlo.
Sono a letto, perché è chiaro... dove altro dovrebbe stare una donna? Uno si chiede; e lei sta sotto, abbiamo detto.
Siccome non basta, c'è una scritta bianca, a mo' di didascalia che fa più "candore" verginale.

Il messaggio è per l'uomo, anzi per gli uomini, perché è ovvio che la donna, questa specie in via d'estinzione, perché perennemente a rischio in tutto ciò che la riguarda, non ha voce in capitolo. Al massimo può subire, o fuggire, ma non sia mai che sia lei a capire.
Insomma... la donna va RISPETTATA, ONORATA e AMATA per 365 giorni, feriali inclusi, e chi vuole si faccia pure il segno della croce che Dio sorride e la Madonna pure. 


Che sollievo! Davanti a questo invito alla coscienza di lui/Tarzan, in quanto Jane, mi sento troppo meglio, molto più al sicuro dal mondo, che è pieno di orchi cattivi, ed io, povera vittima...
Quasi quasi ci ripenso e sta sera vado a mangiare la pizza con le amiche femmine, così ci compiaciamo tutte insieme di essere femmine e stoiche perché da Eva in poi, quante ne abbiamo passate!

Francamente, non se ne può più.
Memoria e commemorazione non dovrebbe essere sinonimo di epico vittimismo. D'accordissimo... STOP alla violenza (in senso lato, su maschi, femmine e bambini) ma il tema è la coscienza di individuo e del suo ruolo in società, quindi occorre tenere a mente -Oggi soprattutto- la lezione di quelle donne che (un esempio su mille) per far valere i loro diritti, si sono fatte imbutare. Che significa? Che qualcuno le ha bloccate su una sedia e gli ha infilato (dalla bocca, ma anche dal naso) un tubo fino allo stomaco e da questo le hanno nutrite a forza, contro il loro volere con uova mischiate a farina. Solo a pensarci viene da vomitare. Infatti subito dopo vomitavano. Ciononostante alla fine, quelle donne hanno vinto ed hanno acquisito diritto di voto... e noi, grazie a loro.
E' il coraggio di queste persone che oggi dobbiamo ricordare. Il senso dell'otto marzo dovrebbe essere: Ricordati di produrre coscienza, che dista solo poche lettere da co(no)scenza, e non credo sia un caso. Le donne che si fanno ammazzare (così come gli uomini) sono vittime, ed è ingiusto, terribile e anche, in parte, ingestibile. Sacrosanto è combattere gli abusi. Purtroppo, spessissimo, le donne che subiscono abusi e che vengono uccise sono vittime di una visione ristretta del proprio essere, dei propri diritti. E' su questo che si dovrebbe lavorare. Le bestie non moriranno mai, però sta alla potenziale vittima il compito di imparare a difendersi, con la coscienza appunto.

Su "Otto e mezzo" Angela Finocchiaro , Serena Dandini e Lilli Gruber hanno parlato fra le tante cose, di alcune delle dinamiche che ho citato in questo post. Mi lusinga essere in linea col loro pensiero e come la Dandini, confermo che l'otto marzo, ogni anno mi fa arrabbiare più che altro. Le contraddizioni di cui siamo ingranaggio, in giorni come questo, le vedo più chiaramente, e non le sopporto più.

Valeria Bellagamba. Articolo su Vivere Italia. (per chi avesse dimenticato le questioni storiche e sociali che stanno dietro all'otto marzo.) 



@_Luisa 

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