sabato 7 settembre 2013

Sette settembre duemilatredici.

La foto è la mia. Il cielo, il mare e la pioggia, no. 

Il mondo invoca la pace e per farlo, smette di mangiare. Sarebbe magico se così fosse. Se tutto il mondo "civilizzato", ovvero industrializzato, ricco, opulento, mediamente benestante, possidente... se molti fra noi insomma, almeno per il tempo di ventiquattro ore, potessero dimostrare di potersi privare del gesto meccanico e fondamentale di masticare per nutrirsi. Masticare cibo (spessissimo in eccesso rispetto alle reali esigenze del corpo) per tenere in vita il corpo, cioè quello che i buddisti se non erro, definiscono "Il tempio della nostra anima".  
A prescindere dal motivo, mi affascina l'idea della capacità di imporsi sottrazione di materia. La mente che dice al corpo: "Oggi fai esattamente quel che dico io. Oggi non mangi, e per questo non morirai, in cambio, io diventerò più forte". Lo so per esperienza. Sistemate le questione di "regime" su chi domina chi, vivere nel proprio tempio può essere una condizione beata. Ne ho vaghi ricordi. 

In merito all'evento che si sta tenendo oggi, a livello mondiale, leggo ovunque commenti di un cinismo disarmante, (mi si passi la parola visto che sarebbe questo il sogno del momento: DISARMARE) Francamente me ne dispiace. Non sono credente, non sono una fanatica di papa Francesco, e i simboli, lo dico sempre, valgono quel che valgono. Però, se andiamo ad analizzare la cosa dagli occhi di un cinico... esiste qualcosa capace di fargli cambiare idea? 
La guerra in Siria, NO, ma è un'utopia, visto che già tante anime sono volate via dal corpo. Lì si ammazzano quale che sia il nostro perbenismo intellettuale e pacifista. L'intervento americano, NO, perché non si risolve una mattanza di gruppo orizzontale, lanciando bombe dall'alto dei cieli, e trasformando la mattanza in verticale. Il digiuno, che vuole essere una porta aperta, spalancata al dialogo, il grande assente, NO. Cosa allora? Gradirei molto se per ogni "NO" ampiamente decantato, ci fosse un illuminato capace di proporre soluzioni, opzioni, un piano Bi, uno qualunque.  

Oggi, di prima mattina, ho sentito un signore alla radio che, causa sonno non saprei dire chi fosse, ma mi ha colpito il suo messaggio che mi ha fatto svegliare: "E' diventato un idolo per noi della comunità mussulmana" si parla del papa. Sarò una mente semplice, ma un simile messaggio proveniente dall'altra linea di confine, non mi pare questa scemenza. Anche loro oggi faranno digiuno, e non so bene cosa significhi... solo caffè, acqua? giusto il minimo? Le cose vanno viste sempre anche dal punto di vista di chi le compie. 

Per un credente (in quel che sia) il simbolo è una dimensione fondamentale, e se uno ci pensa, il paradosso delle fedi, è che amano camminare a testa in su, in cerca del proprio dio, nell'alto dei loro cieli, ma quando c'è da guardarsi in faccia, fra persone "diverse",  succede spesso il finimondo, o ci si limita ad una cordiale indifferenza.

L'input lanciato dal papa, pur nella sua semplicità, ambisce a costruire un ponte. Ok, non paga l'IMU, ma (per altro, a quanto pare, manco noi fino a tassa contraria), ma oggi che c'entra? In questo caso specifico, che peso ha? Possibile che si cominci con la filosofia e si finisca sempre con la ragioneria? Se anche si svenassero dandoci tutti i loro averi, in Siria continuerebbero a spararsi, e oggi, per oggi, la priorità è questa: Provare a farli smettere. 
Se l'altruismo non ci paresse un'arma interessante... si vocifera di una possibile terza guerra mondiale, e a quel punto ci toccherebbe molto da vicino. 

Tolto il simbolo, domani ci sveglieremo alla solita ora, ed a seguire, un lauto pasto per rifarci delle calorie perdute. Non è che un passo. In sostanza non sarà cambiato niente, salvo il fatto che alcune comunità mussulmane si sentiranno più vicine alla nostra cultura, e che quindi, sarà stato creato un ponte, e spero non me ne vogliate, ma non mi dispiace. 




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