Pont des arts Parigi.

Finalmente tolgono i lucchetti da pont des arts a Parigi!

Unlocked heart. 

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Il lucchetto è schiavitù perché evoca catene, è possesso che si chiude con una chiave, è l'egoismo di imbrattare una delle più belle città del mondo con la banalità dei baci perugina, è il "Selfie" imposto all' arte degli altri, è la smania di dire:io sono passato di qui e vale più di chi ha creato una struttura così bella pensata per farmi passare anche qui, è l'egoismo di prendersi cose che da sempre nascono per essere di tutti, quindi è un termometro visivo ed orribile del nostro patologico ed ossessivo modo di pretenderci sempre e solo: prima persona singolare. 

Scrive il coglione di turno: tolgono tutto ciò che "attira turisti". Ebbene, se uno va a Parigi solo per i lucchetti, è troppo stupido per vivere e va rimosso dalla lista delle persone interessanti. A margine del ponte c'è il Louvre, tanto per dirne uno. I parigini si fanno l'abbonamento annuale al museo, perché dopo una vita, hanno ancora cose da vedere lì dentro. 

Parigi offre un numero importante di musei a prezzi accessibili quando non gratuiti. Chi non ha soldi può limitarsi a camminare per ammirare le meraviglie che si trovano ovunque, persino nel "banale" centro commerciale, se si chiama centre Pompidou, perché è bellissimo e dal tetto si può ammirare l'altro tetto, quello de l'opéra. 

Parigi quei lucchetti di merda non li merita. Felice che vengano soppressi, eliminati, cancellati, e che nervi al pensiero che li abbia promossi uno della mia regione che campa di rendita parlando di adolescenti in calore.

"Le conseguenze dell'amore" 

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