sabato 24 settembre 2016

"Il gobbo di Notre-Dame"

"Quand vous ouvrez une ècole, 
vous fermez une prison" 
V. Hugo

Questa sera, 24 settembre 2016, a partire dalle ore 20:30, 
si terrà lo spettacolo: 
"Il gobbo di Notre-Dame" del Nirvana Club, 
presso il teatro La Fenice, a Senigallia. 

L'ingresso è a offerta libera, e il fine è quello di raccogliere fondi da destinare all'Orfanotrofio Mahanaimi, per la cura e la protezione di 18 bambini orfani e disabili nella poverissima periferia della capitale Freetown Sierra Leone Africa. 
Nb: non sapevo che parte del ricavato andrà anche ai bambini colpiti dal recente sisma, sicché lo aggiungo adesso! 
A capo di questa impresa, c'è la ONLUS I compagni di Jeneba, del grande Massimo Max Fanelli e della sua compagna di vita, Monica Olioso, che di recente ha assunto il ruolo di presidente dell'associazione.
Una delle tante versioni italiane...
Mondadori. 
Non posso dire molto sullo spettacolo perché non ho avuto modo di vederlo, ma so che deriva da una lunga tradizione di adattamenti e rivisitazioni di un noto capolavoro della letteratura francese. Si tratta di "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo, pubblicato nel 1831 a Parigi.
Questo libro viene ristampato ben otto volte fra il 1831 e il 1832, quando infine approda alla sua versione definitiva. A seguire, nel 1836, viene rappresentato a teatro, senza avere troppo successo. Negli anni tornerà sotto forma di muscial, di film (1956, per la regia di Jean Delannoy, fra le versioni più fedeli all'originale, anche perché conserva il finale tragico) e di cartone animato, come è stato per la Disney e lo stra noto Il gobbo di Notre Dame, che, come si intuisce già dal titolo, tende a spostare il soggetto dell'opera, dalla cattedrale al suo sfortunato abitante Quasimodo e, per necessità di copione, si sceglie di abbellire il finale con un necessario happy ending. 
Colonna di luglio. Parigi -1840-
Piazza della Bastiglia.
Con questa colonna, Luigi Filippo vuole ricordare la caduta dei Borbone
 e quindi della restaurazione, che permette l'avvento al potere grazie alla
monarchia di luglio. (Lo stabile a destra è: L'Opéra), e
 il museo dedicato a Victor Hugo, è molto vicino a questo luogo. 
Ogni testo ha il suo contesto... 
Durante il XIX secolo la Francia conosce tre rivoluzioni importanti: 
1_Quella del 1830 detta: "Le tre gloriose"  di cui si conserva una colonna a Parigi, nello stesso luogo in cui, nel secolo precedente, ovvero nel 1789, la presa della Bastiglia aveva generato la rivoluzione per antonomasia,  "La" rivoluzione francese. Non certo la sola, come dicevamo, ma fra le più importanti.  
2_Quella del 1848 Che mette fine alla monarchia di Luigi Filippo d'Orléans, riportando la Repubblica in Francia, che tempo tre anni, si convertirà di nuovo in Impero per via del colpo di stato di Napoleone III. 
3_Quella del 1870, che mette fine al secondo Impero (di Napoleone III) in nome della III Repubblica, di cui Hugo finisce col rappresentare lo spirito, almeno nell'immaginario collettivo, visto che trascorrerà tutto il tempo dell'Impero, esule a Guernsay, fra Francia ed Inghilterra [che gode di uno statuto speciale]
Victor Hugo negli anni 
Senza troppo tergiversare, negli anni che precedono la monarchia di luglio, un ragazzo di provincia, Victor Hugo, nato a Besançon nel 1802, figlio di un generale napoleonico e di una monarchica, è invaso da un'ambizione straordinaria che lo porta a voler essere uno Chateaubriand o nulla (autore e uomo politico di spicco a inizio ottocento), ma anche un Napoleone o un Cromwell delle lettere, e perché no? un Walter Scott di Francia. E' inutile precisare che finirà col diventare tutto ciò che desidera e anche di più, pagando un prezzo, come è nell'ordine delle cose.
Hugo Scriverà poesie, opere teatrali, romanzi, saggi critici, racconti di viaggiodipinge e si occupa di politica, riuscendo a raggiungere vette importanti in tutti i settori citati. 
Mettendosi contro Napoleone III, sarà costretto per decreto di espulsione, a vent'anni di esilio, guadagnandosi per altro una dedica importante nella poesia Il cigno di Charles Baudelaire, allora quasi disprezzato, e di lì a poco riscoperto dai giovani poeti per i suoi Fiori del male e la loro ingombrante eredità. 

Ispirato ed ispiratore, con la stoffa del leader ed uno sguardo dal respiro epico, Hugo occupa tutto un secolo, attraversandolo, e trovando sempre il mondo per mettersi in luce. "L'immenso vecchio", come lo definrà l'autore di Madame Bovary, Morirà nel 1885, e verrà sepolto al Pantheon, fra i grandi della patria, lasciando un patrimonio artistico piuttosto consistente e raro per importanza e qualità. 
E. Delacroix La liberté guidant le peuple. 1830
Quando nasce Notre-Dame... 
Nel 1830, l'autore è a capo di un gruppo di artisti che desidera mettere fine al classicismo nelle arti, e soprattutto a teatro, dove le "regole" di composizione soffocano ogni possibilità creativa. 
Nb: ricordiamo che in questo periodo Stendhal, outsider delle lettere francesi, dava alle stampe Il Rosso e il Nero, scegliendo di narrare episodi di cronaca locale in un romanzo, laddove la regola generale includeva grandi affreschi di storia, possibilmente datata. Passeranno altri 27 anni prima del successo di Mme Bovary, a sua volta figlia di un fatto di cronaca, ma con tutti i distinguo del caso.

Perché proprio il teatro? 
Nel settecento il teatro ha generato talenti quali Racine, Corneille, Molière, e rimane il genere più nobile a inizio XIX secolo. Da cui l'esigenza di Hugo di passare oltre,  imponendo proprio a teatro le esigenze creative del romanticismo e la sua libera ispirazione. 

L'Hernani (opera teatrale di Hugo) nel 1830, genera una vera battaglia fra classici e romantici per via del fatto che l'autore non rispetta le regole classiche, e lo fa di proposito. L'episodio rimane alla storia col nome di "Battaglia dell'Ernani":  Abito nero contro giubbe rosse... e fu subito romanticismo! 
Per una specie di ironia, il teatro romantico si spegnerà fra le mani di chi l'ha creato. Succederà nel 1843, con Les burgraves, autentico fiasco visto che il pubblico gli preferità "Lucrèce" di Ponsard, un'opera classica. "Pura reazione" sentenzierà l'amico-nemico Sainte-Beuve. 
Forse non a caso, l'autore non tornerà più a comporre opere da rappresentare sul palcoscenico, ed è altrettanto vero che ci saranno altri episodi di teatro romantico dopo questa data, ma non per mano di Hugo. 

Quanto al romanzo, la Francia sembra posseduta da Walter Scott, infatti quasi tutti gli scrittori della prima metà del secolo, sognano di diventare uno Scott di Francia.

Hugo ha già scritto diversi romanzi prima di Notre-Dame de Paris, anche se qui per la prima volta darà l'esatta misura del suo genio, in un romanzo ambientato nella delicata fase di passaggio fra il medioevo ed il rinascimento, a un passo dalla nascita di uno stato moderno, quindi gli scontri fra potere e borghesia servono a ridistribuire i poteri in una nuova Francia. Da questo gioco però sono esclusi gli ultimi, i vagabondi e gli zingari. In un certo senso, le tre gloriose sembrano fare eco all'attacco alla cattedrale! 
Una scena dello spettacolo del Nirvana in merito a Notre Dame.

Trama del romanzo. 
(Si svolge in un breve lasso di tempo, nel 1482

Il 6 gennaio 1482, giorno dell'epifania, si tiene a Parigi la Festa dei folli

In zona di  periferia si stanziano degli zingari (di origine franco-spagnola) e Clopin Trouillefou, ladro ed assassino di professione, è a capo del gruppo. Questo posto diventa: "La corte dei miracoli"  e gli spettacoli che gli zingari offrono alla popolazione, servono in realtà a coprire le loro malefatte visto che gli introiti maggiori del gruppo derivano da furti ed omicidi. La sola a prendere le distanze da questo stile di vita, è Esmeralda, bellissima zingara che danza in piazza con la sua capra Djali. 

Quasimodo è un ragazzo deforme, ed ha a sua volta origini gitane. Come Esmeralda è stato abbandonato dai genitori davanti a Notre-Dame, ed è stato raccolto dall'arcidiacono Claude Frollo. Disprezzato da tutti, è cresciuto appollaiato vicino ai gargouilles (i mostri di pietra della locandina), come fosse egli stesso uno di loro, dunque materia vivente della cattedrale, e  facendo il campanaro è diventato sordo per via del rumore a cui le sue orecchie sono state a lungo sottoposte, e quindi muto. 
Gli zingari eleggeranno Quasimodo "Papa dei folli" per via delle sue stranezze. 

Frollo, l'arcidiacono, pur odiando gli zingari e nonostante la sua carica ecclesiastica, ordina a Quasimodo di rapire Esmeralda, essendosi invaghito di lei e provando un desiderio morboso. 
Phoebus, capitano delle guardie, fa fallire questo intento, e la zingara si innamora di lui ma sposa il poeta di corte Pierre Gringoire, per salvarlo dalla condanna all'impiccagione stabilita da Clopin che così intende punire il poeta introdottosi furtivamente nel campo degli zingari. 
Quasimodo viene fustigato e messo alla gogna per il suo tentativo di rapire la zingara che, colta da pietà, gli porta dell'acqua, facendolo innamorare di lei. 
Phoebus a sua volta, decide di sedurre Esmeralda, ed approfittando della sua ingenuità, la invita in una locanda ambigua dove si nasconde Frollo, intenzionato a spiarli da un armadio, salvo poi essere invaso da gelosia e pugnalare alle spalle Phoebus prima che la donna gli cedesse. Esmeralda rimane sola con Phoebus, creduto morto e viene arrestata con l'accusa di omicidio e di stregoneria. 
Secondo la testimonianza della locandiera, erano entrate tre le persone riunitesi in quella camera, e non due, quindi la terza non poteva che essere il demonio in persona. 

Frollo assiste al  processo religioso di Esmeralda accusata di stregoneria e torturata al punto che, credendosi spacciata, e pensando che Phoebus fosse morto, confessa di aver ucciso il capitano con la complicità del demonio.
Frollo le confessa tutto infine, offrendole la libertà in cambio di favori sessuali che lei rifiuta sdegnata, finendo così sul patibolo.  
Di nuovo è rapita da Quasimodo che prova a salvarla nascondendola dentro Notre-Dame, il cui suolo è inviolabile per via del diritto d'asilo.
Gli zingari, guidati da 
Clopin, si riuniscono davanti alla cattedrale con l'intento di chiedere la grazia per Esmeralda. Quasimodo gli lancia piombo fuso addosso dall'alto della chiesa perché è convinto che vogliano farla uccidere.
A questo punto interviene il re, Luigi XI che ordina la morte della zingara, motivo di disturbo pubblico e considerata strega da tutti. L'esercito decima gli zingari, uccidendo anche il loro capo. Esmeralda è salvata da Frollo, travestitosi e non è riconoscibile. L'arcidiacono rinnova la sua proposta: Sesso in cambio di salvezza, e ancora lei rifiuta preferendo il patibolo al compromesso. Frollo la consegna ai militari. 

In prigione Esmeralda incontra una prostiuta, la sachette, che riconosce in Esmeralda sua figlia, rapita dagli zingari anni addietro. Ciò non servirà a salvarle la vita.
La ragazza verrà impiccata, e sua madre morirà nel tentativo di salvarla. 
Frollo morirà spinto nel vuoto dall'alto di una torre di Notre-Dame da Quasimodo che lo sente ridere per l'esecuzione di Esmeralda. 
Phoebus, ripresosi dalla pugnalata, sceglierà un matrimonio di convenienza. 
Gringoire, simbolo dell'arte formale e classica, continua a scrivere. Ma Hugo preferisce un'arte libera da vincoli creativi. 


Esmeralda verrà gettata nelle fosse comuni, e qualche anno dopo verrà rinvenuto vicino a lei il cadavere di un uomo con la spina dorsale deforme ma non spezzata alla nuca, come accade in caso di impiccagione. E' il corpo di Quasimodo, che in queste nozze mistiche e tragiche, si è lasciato morire accanto alla sua sposa.  


Il finale, come si può notare, è molto più triste della versione Disney, e come in un'opera romantica che si rispetti, qui si muore per amore! 


Esmeralda è contesa da tre uomini. (succede spesso nelle opere di Hugo) 
Frollo incarna la chiesa teocratica ma anche un desiderio malato e forte. E' come un Don Giovanni rimasto vergine. 
Phoebus è un libertino a cui l'autore concede un destino tragico: un matrimonio di convenienza. 
Quasimodo personaggio fra sublime e grottesco, incarna dedizione e passione. Vive fra le campane, ed e come pietra viva della cattedrale, rappresenta dunque una possibilità di rigenerazione della chiesa, anche se l'avvenire religioso dell'umanità appare incerto. 
Il suo essere "mostruoso" somiglia alle fattezze di un popolo bambino la cui forza è ancora male impiegata e la cui bruttezza è primitiva.  Quasi-modo... 


NB: 
Nel 1832, Hugo aggiunge un capitolo importante, dal titolo: Ceci tuerà cela laddove "ceci" è la stampa, e "cela" è la pietra, l'architettura. La stampa, ovvero: "L'invenzione di Gutemberg", risale al 1448, e cambierà per sempre il modo di narrare presente, passato e futuro dell'umanità. 

Notre-Dame è  un sole dormiente confuso con l'aurora, mentre il libro è la seconda torre di Babele del genere umano! (Nel 1836 nascerà la stampa moderna.). La cattedrale è il vero personaggio principale del testo. Il libro nasce da una fantasia dell'autore davanti alla chiesa. 
Grazie al romanzo, l'arte gotica, denigrata nel settecento dai classici, viene pienamente riabilitata, e Notre-Dame viene salvata da distruzione per abbandono!  

Parigi, centro nevralgico del romanzo e della vita di Hugo, che ne è ossessionato, come il suo coetaneo Balzac, che ambienterà la sua commedia umana quasi interamente a Parigi. 



La versione teatrale invece... sta sera, presso La Fenice, Senigallia. 

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Per un evento speciale... una partecipazione speciale ! 
Special guest di questa sera MR LizHard Sennin!!!!! (Giorgia D'emidio, via Facebook) 


Anche qui abbiamo parlato di questo spettacolo! 


Link you tube al film di Delannoy, in francese!  Essendo un link you tube, rimarrà finché qualcuno non lo cancellerà! 


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