venerdì 8 settembre 2017

Edward mani di forbice.

Spettacolo di danza del Nirvana club.
Teatro La Fenice, via Cesare Battisti, 19, Senigallia. 
16 settembre 2017, dalle ore 21:00
Ingresso a offerta libera. 
Il fine: Raccolta fondi per  un orfanotrofio in Sierra Leone. 

Responsabili del progetto: I compagni di Jeneba. 



Spazi, tempi, luoghi e nessi. 

La costruzione di una stanza è un tema che ben si addice ad un luogo virtuale come questo, che con le stanze ha a che fare, e che delle stanze comprende l'importanza.

Partendo da molto lontano, che accadeva sul grande schermo nel 1990? Grandi cose, col senno di poi, o almeno, cose rimaste nell'immaginario collettivo, oltre che in videoteca. Qualche esempio...
Julia Roberts, con la trovata della belle de nuit che si accasa col miliardario, complice il filo interdentale in borsetta, si sarebbe garantita tutta una carriera sul comodo andante, grazie anche ad un sorriso a 32 denti forse un po' troppo statico col passare dei secoli! Parlo di Pretty Woman, naturalmente e del relativo Richard Gere, che ai tempi faceva tornare in vita i morti...e un po' ci riesce anche oggi. Vero però, che se la giocava con Kevin Costner, il quale, sempre nel 1990, usciva con un filmone tipo Balla coi lupi, francamente bellino oltre che del tutto dimenticato. Negli anni, l'attore è passato dal grande cinema agli spot per le calzature Valleverde, e senza nulla togliere alla comodità del plantare, diciamo che Richard se l'è giocata meglio su tutta la linea. 
Se volevi sentire un brivido lungo la schiena, nel 1990 andavi a vederti Misery non deve morire, e capivi una volta per tutte che un' attrice hollywoodiana può essere grande d'età e di stazza solo ed esclusivamente a patto di essere eccellente come Kathy Betes. Vietato dissentire, naturalmente. Sul fronte romanticismo che contorce le budella, c'era Revenge, Kevin, ancora! e con lui una tizia che finiva male. Imbattibile quanto a raccolta differenziata della lacrima corposa, c'era Ghost, col granitico b-side di Patrick Swayze, pronunciato nei modi più originali che uno potrebbe formulare, eppure, era di quelli che finiva col mettere quasi tutti d'accordo sulla via del magone che non solo finisce male, ma inizia che è già un dramma universale, e ti pareva? Per ridere c'era una comicità infantile come quella di Mamma ho perso l'aereo, col quale mia nipote mi torturò quei due anni buoni, pretendendo di guardarlo con una frequenza che avrebbe scoraggiato anche i santi. Senza andare troppo oltre, il 1990 è stato anche l'anno in cui Tim Burton ha dato la vita ad una delle sue creature più sublimi, grazie ad un emaciato Jonny Deep, capelli pseudo-punk, cerone bianco in faccia che faceva molto "Close to me" dei Cure, e forbici al posto delle mani, nelle vesti di Edward mani di forbice. Esiste qualcuno a cui quel film non sia piaciuto? lo escludo, e se fosse, non lo giudico, anzi... un po' si. 

Jonny Deep era ai tempi un gran bel ragazzo in attesa di una gran bella parte, e la ottenne quando Burton si accorse di quegli occhi così malleabili e bendisposti ad una gamma di emozioni che vanno dal magone alla follia pura. Seppe sfruttarli ovviamente, e non sono mancate occasioni per rinnovare il patto emozionale, vedi il cappellaio matto di un'Alice per lo meno psichedelica. Burton, quanto a lui, era un regista stravagante, ansioso di non avere troppe rotture di scatole dall'establishment, così si è creato una casa di produzione autonoma, e questo è stato il primo film interamente suo. Nel cast c'è anche Winona Rider, ma è di Deep la scena, idem per cuore e umore; è rispetto a lui che lo spettatore decide da che parte vuole stare. Io sono rimasta con lui fino alla fine, affranta e sollevata al contempo. 

Il Nirvana Club e i suoi spiriti creativi hanno pensato di andare oltre la mera partecipazione dello spettatore, e si sono calati nella parte, decidendo di adattare questo film gotico e meraviglioso, facendone uno spettacolo di danza. 


Una scena del film "Edward mani di forbici".

Le coreografie sono state realizzate da: 
Lizardh 

che si occupa anche della regia


Le scenografie sono state realizzate dal team Nirvana Club. 

Certo, sono successe anche cose molto importanti nel 1990, una di queste ha a che fare con un uomo che ritorna alla libertà dopo 28 anni di prigionia. Lui è Nelson Mandela, la causa di tanta sofferenza, non solo sua, si chiama Apartheid, una legge abolita nel 1991, poco dopo la sua liberazione. 

A questo punto della storia provo a mettermi nei panni del lettore, e l'immagino sconcertato all'idea che si possano mischiare soggetti come Pretty woman, Balla coi lupi, Edward mani di Forbice, passando per uno spettacolo di danza, un'associazione Onlus, e pure Mandela! Si può in effetti, se parliamo di argomenti che hanno un filo conduttore. Abbiamo uno spettacolo, che è il mezzo, un orfanotrofio da sistemare, che è il fine, e tutto il resto se ne sta più o meno serenamente in mezzo. 

"Bisogna fare nesso, nesso senza precauzioni" dice Alessandro Bergonzoni, che naturalmente, odia le citazioni. Fare nesso è, fra le tante cose, una delle missioni dei Compagni di Jeneba. Cliccando sul link che segue: -Sostieni un progetto- potrai leggere come funziona questa Onlus, fondata da Massimo Fanelli con Monica Olioso. Intanto, il 16 settembre c'è uno spettacolo da vedere, e sarà di certo piacevole visto che il Nirvana a Senigallia, è una vera istituzione nel mondo della danza da anni ormai. I fondi raccolti per la serata andranno alla realizzazione di un progetto legato all'orfanotrofio a Goderich, in Sierra Leone.

"Quando il nostro Bockarie Daboh ci ha informati dell'esistenza di questa struttura di minori diversamente abili, gestita da una signora paraplegica, abbiamo fatto un'analisi dei bisogni e l'abbiamo adottata. All'inizio non è stato facile. Quando li abbiamo conosciuti c'erano 20 bambini, che sono diventati 18 perché 2 erano troppo malati e poveri per sopravvivere. E quando abbiamo deciso di includere l'orfanotrofio fra i nostri progetti di sostegno, siamo intervenuti sulla struttura e abbiamo poi cercato personale per garantire assistenza ed igiene. Ora ci sono 26 bambini orfani con problematiche diversi, ma tutti accuditi e seguiti dal nostro staff. Abbiamo bisogno di costruire una nuova stanza per loro, per rispondere ai loro bisogni fisici ed educativi. A volte i bisogni sembrano uguali, ma non lo sono. Quella stanza in più, per esempio, che desidero per ospitare i miei libri... è nulla davanti al bisogno di potersi muovere e fare e agire e apprendere di questi bambini che, fino a poco tempo fa, mangiavano per terra, in condizioni igieniche indicibili. No, i bisogno non sono tutti uguali. A Loredana Paparelli, Giorgia D'Emidio, a tutti i fantastici coreografi e ai generosissimi ballerini del Nirvana... un immenso grazie per voler regalare l'arte della danza ai nostri bambini. Perché ai bisogni dobbiamo rispondere con la generosità e la bellezza." 
Lucia Mazzoli - I Compagni di Jeneba-ONLUS. 
In bocca al lupo, e in mano le pale per una nuova stanza. 

Nb: Spero non me ne voglia, ma ho dimenticato di precisare che Monica Olioso è l'attuale presidente dell'associazione Onlus "I compagni di Jeneba"! E' lei che si occupa di tutto l'apparato organizzativo, aiutata da un team di supporters che si impegnano a tutto campo per la giusta causa. 


 Max Fanelli ed Umuro.
Il ragazzino nella foto, insieme a Max  Fanelli, è stato per molti di noi, la porta d'ingresso nel mondo di Jeneba e dei suoi amici. La vita non è un film, direbbe l'ovvietà, ma questo post l'abbiamo impostato tenendo a mente alcuni grandi classici cinematografici che raccontano alla fine un po' di noi, e così mi è venuto in mente, guardando "la stanza" originaria di Umuro, una storia che al cinema ha avuto successo proprio per l'epica che raccontava: Into the wild, libro-film-storia vera, però Umuro non ha scelto di vivere in un mezzo, almeno quanto Chris non intendesse morirci. Nel mezzo c'è sempre una strada, o un fiume. Dipende dal caso, banalmente, dalla fortuna di trovarsi in un posto o altrove. 
Sempre dal sito dei Compagni di Jeneba: 
Ubuntu significa "Io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo", ovvero "Come è possibile che uno sia felice e tutti gli altri siano tristi?" L'ubunto esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Da questa filosofia nasce il nostro motto "Noi siamo il futuro che vogliamo"  -Max Fanelli. 

Jeneba ...raccontata da Max Fanelli.  Ho trovato via you tube, questo bellissimo video in cui Max Fanelli parla dei Compagni di Jeneba. Non avevo mai sentito la sua voce. Incredibile che possa mancarmi qualcuno che in sostanza, non ho mai conosciuto. 

I biglietti sono reperibili: 

  • Al Nirvana, con prenotazione di poltrona. 
  • A teatro, la sera dello spettacolo, dalle ore 18:00.
  • Scrivendo a: info@compagnidijeneba.org 

"L'anima del poeta vola nel suo cuore, l'anima del cantante vibra nella sua gola, l'anima del danzatore vive in tutto il suo corpo" Kalil Gibran. 




Nessun commento:

Posta un commento