giovedì 15 dicembre 2011

IN-tolleranza... up to you!

Cronache di ordinaria violenza.
15-nov-2011

Alle medie avevo una compagna di scuola il cui cognome era Partenza. Una prof di italiano hippie, la prendeva bonariamente in giro ad ogni appello. Diceva: "Quindi tua madre è IN-Partenza...perché sposando il papà è diventata XXX ..."in" partenza".
Una battuta demente. Capita anche a gente intelligente di dire qualche scemenza, per fortuna, oppure no, dipende dalla scemenze. La mia amica non credo se la prendesse, comunque, questa storia che uno sposandosi, si coniuga come i verbi, mi è sempre rimasta un po' indigesta.
Nel titolo dico: In-tolleranza, ecco, m'immagino la Tolleranza che si coniuga con uno stronzo, e diventa in-tollerante.

Questa sera ascoltavo su Rai storia, il racconto sulla vita di colui che ha messo a punto le bombe sganciate su Nagasaki e Hiroshima. Da piccolo era una mente affilatissima, e crescendo ha seguito alla lettera il consiglio di chi gli disse:
"Se con le doti che hai ti accontenterai di essere semplicemente il primo, avrai fallito"
Bella responsabilità a volte, essere una mente eccelsa. Le bombe alla fine furono sganciate, e fu subito sera, avrebbe detto il noto poeta, ma non fu sera, però fu morte, lacerazione di carni vive e fu indicibile dolore.


La seconda parola del mio titolo è "Tolleranza". Non esiste nulla di più bella nel nostro vocabolario.

"Up to you", è la terza parte del titolo.  L'ho messo in inglese perché mi sembra più incisivo di cose tipo: "è una tua scelta". Up to you fa molto "Sopra di te", come a dire che le scelte che si fanno hanno un peso e se stiamo sempre a rompere coi nostri diritti -sacrosanto- non dovremmo scordarci che abbiamo anche una serie di doveri.

Perché un post tanto strampalato? 
Cronaca recente: 
  • A Torino una ragazza si inventa uno stupro mai esistito, ovviamente gli imputati sono stranieri. nomadi, per l'esattezza. 
  • A Firenze si spara a vista su ragazzi Senegalesi. La loro colpa? Essere venuti in Italia. 
Qualcuno, a questi fatti, ha associato niente meno che Bertold Brecht. 

Bertold Brecht.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Come esseri umani facciamo fatica ad accettare queste cose senza provare un po' di vergogna, si perché, come ci ripetiamo da secoli, noi siamo molto evoluti rispetto agli animali, e allora come spiegare razionalmente tutto il male che sappiamo creare organizzandoci a tavolino, con tanto di progetto e concerto di intelligenze all'opera?

Gli ideali, cose da uomini grandi, così si dice, ma a pagare sono gli uomini piccoli, così pare, e fa strano che a dirlo sia proprio io che ideali praticamente ci vivo. 
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/433883/
L'immagine racconta del rogo al campo Rom di Torino motivo?
Una "innocente" menzogna.
Una ragazzina perde la verginità che considera valore, dice, perché è cattolica come tutta la sua famiglia, quindi è in linea con quella scuola di pensiero secondo la quale, il sommo valore di una donna altro non sia che una sottile membrana, che il buon dio ha posto sapientemente nel corpo della donna a mo' di antifurto, ovvero come prova che l'usufrutto della zona fragile e pregiata, non sia mai avvenuto prima d'incontrare il solo uomo che, senza dubbio, ella amerà per tutta la vita. Ovviamente di quel che fa lui col suo sesso non glie ne frega niente a nessuno, essendo uomo.

Cose arcaiche e ridicole, che sembrano sopravvivere anche nell'era dell IPad! Non mi capacito! La ragazza è caduta in tentazione, e ormai vittima del suo "peccato" che fa? Dice che l'ha stuprata uno zingaro. Il popolo IN-tollerante non aspetta altro che un pretesto per imbracciare le forche e dare la caccia al nemico. 
Smosso il polverone, la ragazzina si è spaventata. Non voleva, dice. E allora? Perché l'ha fatto? 
Ama il prossimo tuo come te stesso, dice la sua religione.

Che altro?
Non è più necessario attraversare l'Oceano, perché ora si trova anche qui da noi. Prendi la pistola, mira il "negro" anzi "i" plurale, poi premi il grilletto. BANG! E quelli cadono a terra. Fine del film. E' tempo di fuga. Le vittime sono negri, gli sporchi negri! Li chiamano così. Anche molti non violenti e non razzisti li chiamano così, e io li odio per la loro ferocia gratuita.

"Nigger" è una definizione profondamente razzista, e dunque va evitata. Punto.
In A Dictionary of Modern English Usage (1926), H. W. Fowler states that applying the word nigger to "others than full or partial negroes" is "felt as an insult by the person described, & betrays in the speaker, if not deliberate insolence, at least a very arrogant inhumanity"; but the second edition (1965) states: "N. has been described as 'the term that carries with it all the obloquy and contempt and rejection which whites have inflicted on blacks.' ".

da: http://www.liberetuttefirenze.blogspot.com/
La reazione della comunità ai "Fatti di Firenze" è stata diversa rispetto a quella di Torino. La gente qui ha fatto cerchio attorno ai perseguitati. Cuori a forma di candele per quei ragazzi senegalesi che hanno attraversato un mare ostile, una vita ostile, vittime di una grande speranza che avevano negli occhi e nella mente: L'Italia, e qui sono morti! Non lì, ma qui sono morti! In seno alla comunità europea, nella civile Italia. Un posto pieno di gente per bene e di pazzi!

Sono certa che la gente italiana decente, sia numericamente superiore rispetto a questa feccia, ma  sono le dannate minoranze marce che fanno più rumore e notizia.

Vengono qui a rubarci il lavoro.

Quando gli emigranti eravamo noi... per altro, sembravamo
un po' "zingari", o sembra a me?

I nostri padri, e prima, i loro padri, sono andati ovunque nel mondo a "rubare il lavoro" dei nativi. 

L'Africa ci piace un sacco come turisti. La Colò ce lo dimostra quando ospita viandanti che scoprono incantati le meraviglie dell'immensa Africa. L'Africa non ci piace affatto se s'imbarca su gommoni di fortuna per venirci a trovare. Sono troppi e noi non siamo in grado di ospitarli tutti. Non che non sia vero, ma ci sono modi e situazioni che la politica dovrebbe e potrebbe valutare, se solo ne avesse la voglia o le capacità.

Sono figlia di gente migrante, dunque, per motivi che ben non so, storie come queste, mi sembra che riguardino anche me. Se fosse capitato a mio padre, a uno dei miei zii? mi chiedo.

Il mondo mi piace a colori, non in bianco e nero, perché a colori è più bello.

Quando nasco, sono nero -
Quando cresco, sono nero -
Quando è caldo, sono nero -
Quando è freddo, sono nero -
Quando ho paura, sono nero -
Quando sono malato, sono nero -
Quando muoio, sono nero -
Tu,
Quando nasci, sei rosa -
Quando cresci, sei bianco -
Quando è caldo, sei rosso -
Quando è freddo, sei viola -
Quando hai paura, sei giallo -
Quando sei malato, sei verde -
Quando muori, sei grigio.
- Allora, perché continui a chiamare me "Uomo di colore"?
This picture belongs to Robert mapplethorpe


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