venerdì 13 giugno 2025

Conosci Marsiglia?

 

Conosci Marsiglia?

Ci sei mai stato? 
Se si, sei riuscito a tornare, o un pezzo di te si è legato al colore locale e adesso non sai smettere di tornarci con la mente?
Conosco Marsiglia, da sempre, come "La città più pericolosa d'Europa" oltre che come la città di Montecristo, il conte! Dunque sangue e vendetta! Mi aspettavo scene truci, paura ad ogni istante - sono il tipo di "femmina" che si muove da sola, il che comporta, con simili premesse, un attimo di ansia. Ho trovato invece, una città solare, accogliente, coloratissima, da percorrere in ciabatte, a piedi, e senza dubbio, per quanto mi riguarda, lasciando l'ansia a casa, e con essa, al solito, il luogo comune, spesso distante dalla realtà, o forse no. 

Diciamo che a me è andata molto bene.
Oggi, lo sappiamo, non è pensabile viaggiare senza poi andarlo a raccontare sui soliti social.

Perché lo facciamo? Me lo chiedo sempre più spesso. Non trovando risposte sensate, parto con le comparazioni. I social sono come la vita? Se si, in che misura la raccontano e/o la deformano?

La foto che vedete, è difficilmente ascrivibile alla magnifica Marsiglia. 
A occhio, sappiamo solo che è un Murales, ed è incantevole.

Ho postato questa foto nel mio profilo personale Facebook (quelli come me, i "giovani", li chiamano "boomer" ... ancora con questo Facebook...). In cambio ho avuto ben... 5 pollicini :-) Non che sia un problema, ma è possibile che non si rimanga colpiti dalla bellezza di questo incantevole murales in zona Le Panier? Possibile che questa visione lasci indifferenti? 

Pare sia più che possibile.
Perché, mi chiedo, su quel dannato social, la gente interagisce solo se metto la fotina con la mia facciona? Non si capisce.

Stesso social, stessa foto, pagina dedicata a Marsiglia. Esito: 90 interazioni e svariati commenti.


Ecco dove m'è partita la comparazione con la vita e, dio non voglia, col lavoro! sono impazzita?!
No.
Io mi sento esattamente come questa foto.

Sono sempre io, ovunque mi presenti, ma gli altri mi "reagiscono" in modo a volte quasi antitetico, eppure sono sempre io! Cambia solo l'occhio di chi mi osserva, cambia il punto del marciapiede lungo il quale ci incrociamo, cambia il tasso di interesse col quale gli altri si accorgono che sulla terra ci siamo anche noi.

E noi, in tutto ciò?
Dobbiamo forse sbatterci come uova in terrina nella patetica speranza di essere "Visti"? No, non credo.
Noi, come questo bellissimo murales, siamo tenuti ad essere "bellissimi", perfettamente sincronizzati da un punto di vista cromatico. Puri al punto da attirare l'attenzione del più pigro dei passanti, ma è fondamentale che accada senza doversi far venire l'ernia da sforzo, altrimenti vale meno, anzi non vale affatto.

Questo murales mi ha presa dagli occhi, passando lungo le vie del convenzionale cuore, e mi sono detta che avrei dato qualsiasi cosa per saper realizzare un'opera così incantevole, così viva, luminosa, banalmente bella, anzi, bellissima. Quelle cose che, cammini, ti fermi e contempli.



Marsiglia nel cuore, insomma.

(Come sarà andata su LinkedIn? :-))) 
Luisa Lù

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