venerdì 27 marzo 2020

Murakami Haruki. After dark.

After dark è un romanzo di Murakami Haruki, pubblicato in Giappone nel 2004, e tradotto in italiano, quattro anni dopo, da Antonietta Pastore per le edizioni Einaudi Super ET. L'immagine di copertina è dell'artista Noma Bar. 

Da un libro intitolato "After dark" mi aspetto una trama luminosa, perché dopo il buio c'è la luce, e non può essere altrimenti. La luce che troverò nel libro, sarà però artificiale come il bagliore dei neon, il cono di luce proveniente dai lampioni, la luce riflessa dallo schermo di un computer, o di una telecamera intenta a registrare vite inconsapevoli di essere protagoniste di una qualsivoglia regia.  Il libro ci getta nel mezzo della darkness quindi, al massimo, possiamo sperare di progredire verso la luce, che è la nostra destinazione, ma intuiamo che non ci è vicina.  

Il tempo viene scandito, nel corso dei diciotto capitoli che compongono l'opera, tutto sommato breve rispetto agli standard dell'autore, attraverso degli orologi, graficamente illustrati, che segnano le ore. Mancano cinque minuti alla mezzanotte quando iniziamo il nostro viaggio, " a volo d'uccello". 
"E' una metropoli che abbiamo sotto gli occhi. La vediamo attraverso lo sguardo di un uccello notturno che vola alto nel cielo..." 

Nelle fiabe, mezzanotte è l'altro nome del limite invalicabile. Bisogna rientrare prima che l'incantesimo finisca se si vuole diventare principesse del domani. Nella storia del mondo, la notte è il tempo della paura, popolata da ombre e minacce. In principio era il tempo della caverna, per nascondersi dalle belve e dai cani sciolti, che di notte sembrano poter vivere il loro unico tempo possibile. Poi le città si sono gradualmente riempite di luci, più o meno nitide, e sono nati locali, sempre più numerosi, come luoghi alternativi alle case che ci contengono. La loro vocazione è quella di trarre guadagno, ospitando anime variamente composte che si muovono in cerca di convivialità, di sesso, di silenzio o di isolamento. 

Ci tocca sperimentare l'amara realtà del virus che uccide, la quarantena, l'era del sospetto, per dirla in letteratura, e la paura ci sta divorando. Stiamo vivendo la castrazione di restare confinati in uno spazio che definirei ufficiale, istituzionale, tradizionale, quale è la casa, e più di uno sta serenamente sbroccando. Per questo, forse, ho apprezzato leggere un libro d'evasione, incentrato su una lunga uscita notturna. Approfitto delle trame degli altri per uscire anche io, almeno con la testa. Esco con Mari, leggo un libro insieme a lei, la ascolto, come se fossi anch'io una passante con la quale la ragazza si ritrova a parlare. Osservo Takahashi col suo trombone al seguito, e mi è simpatico, perché a tratti sembra sprovveduto, ma non lo è. Unisco i miei occhi allo sguardo dall'alto, del regista, della telecamera, del narratore, ed osservo pedine in movimento sulla grande scacchiera che è Tokio, anche se potrebbe essere una qualsiasi metropoli del mondo, tanto si assomigliano. Queste pedine umane si muovono, agiscono, si raccontano, e poi, seguendo il ritmo naturale del tempo, che è circolare, come l'orologio, e come la struttura narrativa del testo, si arriva per forza al punto in cui tutto ricomincia da capo. L'antitesi della notte sarà sempre il giorno. 
"Diventati un puro punto di osservazione, siamo nel cielo della città. Lo spettacolo della gigantesca metropoli che sta per svegliarsi è sotto ai nostri occhi..." 
La scrittura di Murakami, in questo testo è piuttosto semplice. Chiunque potrebbe leggerlo senza affaticarsi, anche chi non apre un libro da diverso tempo. Segue una struttura binaria, quindi in ogni capitolo si occupa di un personaggio specifico, semplificandoci ulteriormente le cose. Detto ciò, pochissimi sarebbero in grado di scrivere un racconto come questo, perché la mente che ha generato After dark, ha un solidissimo successo editoriale alle spalle. Il suo autore è noto ovunque nel mondo, e se ha dei detrattori*, ha anche tantissimi ammiratori estasiati che non fanno che aggirarsi negli scaffali in cerca del prossimo suo libro da leggere.
*Vedi nota in fondo al post. 

Io ho iniziato la mia libro-dipendenza giapponese con Norwegian wood. Non mi aspettavo grandi cose, quindi è stato fantastico trovarle. Poi ho letto Kafka sulla spiaggia, ed ho sentito che si era creato un legame con l'autore. A seguire, Nel segno della pecora, che aspetta ancora di essere concluso. Infine, After Dark.

Tendiamo a non porre attenzione sul ruolo fondamentale che i traduttori rivestono nella nostra conoscenza del mondo. Per After Dark, il merito della traduzione è di Antonietta Pastore, invece, per libri come Norwegian Wood, o Kafka sulla spiaggia, fondamentale è stato il ruolo di Giorgio Amitrano, Insegnante, traduttore, direttore dell'istituto di cultura italiana in Giappone dal 2012. Lui è il nostro uomo ponte. Prende da lì e porta qui, cose che, almeno a me, altrimenti sarebbero precluse. Vorrei tanto ringraziarlo per questo. E' un signore nato a Jesi, a due passi da dove vivo io, ed ha un curriculum impressionante, sapientemente incastonato in una modestia che gli fa immenso onore. 
Pare che si sia prodigato molto per ottenere una pubblicazione in italiano di Murakami, prima con la Feltrinelli, poi con la Einaudi, quindi gli dobbiamo molto. Nelle sue pregiate introduzioni, ci ha anche spiegato il contesto che ha generato la nascita del fenomeno Murakami,  e mi sembra importante per passare da un pigro "non mi è piaciuto" ad un più sensato: "forse non ho capito?" e/o, ad un eventuale: "cosa devo sapere?".  

Leggendo in giro, ho trovato recensioni di ogni tipo. 
Una signora si dice indispettita perché, in questo romanzo, a differenza che in altri dell'autore, alcuni personaggi non sono approfonditi, e lei ne è delusa. Quando cammini e sbatti contro le persone, non hai una voce fuori campo che ti dice tutto di loro. Devi fare da solo, e disponi soltanto delle tue impressioni, che devono bastarti. Pertanto, a mio avviso, si tratta di un romanzo che somiglia alla vita.

Altri lettori non resistono alla tentazione di creare uno spartiacque fra opere maggiori ed opere minori. Murakami scrive come un posseduto, e non lo fa solo perché gli piace. Stando alle parole di Amitrano, in Giappone i contratti con gli editori comportano si, per autori del suo calibro, vite molto agiate, ma su di loro, viene esercitata grande pressione perché devono produrre fatturato, ed ecco spiegata la necessità di scrivere moltissimo per rimanere a galla in quel settore, e per dare da vivere a tutta la filiera di gente che lavora grazie a loro.

Scrivere tanto e conservare un'identità riconoscibile, piacevole, oso dire, rara nella modernità, mi pare davvero la fortuna che sembra. Adoro quest'uomo ed il suo universo, si sarà capito, e lo consiglio a chi vuole farsi un viaggio nell'oriente più occidentalizzato che ci sia, a partire dal titolo, in inglese, passando per nomi di locali, come la caffetteria Denny's, lo Starbucks, ma anche il supermercato Seven/Eleven, o il tipico Love hotel giapponese, ovvero un luogo destinato ad incontri sessuali, che si chiama, nello specifico, Alphaville, in omaggio al cinema di Godard, e poi c'è lo Skykark, che significa "allodola" e che poeticamente, annuncia l'alba. Poi il berretto da baseball della ragazza, con la scritta "B" dei Boston Red Sox; e non parliamo della colonna sonora. Si perché, molto spesso, i romanzi di Murakami hanno anche una colonna sonora, ed è bellissimo andarsi a cercare on line un brano qualunque, fra quelli inseriti nella testo, e trovare commenti senza fine da parte di utenti di ogni angolo di mondo, finiti lì perché condotti da un libro. Mi piace questa sua abilità di mescolare le arti. Il genere musicale che predilige, a quanto pare, è il Jazz, ancora una volta, un genere americano, quindi occidentale. Il brano cardine di After dark, è "Five Spot after Dark", un brano che contiene il titolo del libro ed è facile cogliere l'assonanza che è stata volutamente creata dall'autore.
"...il primo pezzo sul lato A si intitolava Five Spot After Dark. Era fantastico. Al trombone c'era Curtis Fuller. La prima volta che l'ho sentito ho avuto l'impressione che mi cadessero delle squame dagli occhi. E' lui, mi sono detto, è il mio strumento! Il trombone e io. Un incontro fatale. Il giovane si mette a canticchiare a bocca chiusa le prime otto battute di Five Spot After Dark...."  Pagina 18. 
Questo è il punto in cui, chi legge, potrebbe aver voglia di verificare se conosce quella musica. Mari, che è la sua interlocutrice, ha già sentito quelle note, ed il ragazzo ne è sorpreso.

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I brani presenti nel testo sono, e spero di averli elencati tutti:  
Five spot after dark. (Cap 1, pagina 18) 


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Spoiler alert! 
Da qui in poi potrebbe esserci qualche dato di troppo, per chi non ama avere informazioni circa il libro che leggerà. 

Come ho detto, il personaggio principale di questa storia, sembra essere Tokio, definita in modo generico, come "una metropoli che abbiamo sotto gli occhi". Città cosmopolita, dunque occidentalizzata. L'ultimo capitolo, così come il primo, ci ricordano che è la capitale che stiamo osservando, solo che prima dormiva, ed alla fine si sta svegliando. Ora come allora, noi siamo sguardo che osserva dall'altro. 

E' un testo circolare, per ovvie ragioni. 

Partendo da questa visione corale, ci caliamo in un ambiente chiuso, dentro una caffetteria della catena Denny's, e qui, troviamo una ragazza sola che legge un libro, quanto manca poco a mezzanotte. Una Cenerentola contro corrente. Si chiama Mari, ha 19 anni, studia Cinese all'università e non ha voglia di stare a casa, per questo ha deciso di restarsene in giro, incurante dei pericoli. Un ragazzo, Takahashi, che ha conosciuto tempo prima tramite sua sorella Eri, si trova nello stesso locale. E' lui a riconoscerla ed a cercarla, iniziando una conversazione che somiglia più ad un monologo. Si intuisce che si è invaghito di Eri, come tutti del resto. Pare sia una bellissima ragazza, molto più di Mari, che soffre per questa loro differenza. Takahashi è un musicista, ma ha deciso che smetterà per studiare diritto. Racconta molto di sé all'altra, e sembra stupito che l'altra lo capisca. 

Come in ogni trama che si rispetti, poi succede qualcosa. Un incidente. Sangue e violenza. Mari sfrutterà le sue conoscenze in cinese per tradurre dal cinese al giapponese. Una ragazza della sua età, prostituta, è stata malmenata all'interno del Love hotel. 
La notte prosegue, scandita puntualmente dal tempo degli orologi, a inizio di ogni capitolo. Sappiamo che Eri è confinata in un letto, come Biancaneve, nelle fiabe. Dorme da due mesi e non sembra volersi svegliare... e poi basta! o vi dico tutto io. 

"... prima che le tenebre tornino a visitarci, c'è ancora tempo". 
Murakami Haruki. 

«Amo la cultura pop: i Rolling Stones, i Doors, David Lynch, questo genere di cose. Non mi piace ciò che è elitario. Amo i film del terrore, Stephen King, Raymond Chandler, e i polizieschi. Ma non è questo ciò che voglio scrivere. Quello che voglio fare è usarne le strutture, non il contenuto. Mi piace mettere i miei contenuti in queste strutture. Questa è la mia via, il mio stile. Perciò *non piaccio né agli scrittori di consumo né ai letterati seri. lo sono a metà strada, e cerco di fare qualcosa di nuovo. [...] Scrivo storie strane, bizzarre. Non so perché mi piaccia tanto tutto ciò che è strano. In realtà, sono un uomo molto razionale. Non credo alla New Age, né alla reincarnazione, ai sogni, ai tarocchi, all'oroscopo. [...] Ma quando scrivo, scrivo cose bizzarre. Non so perché. Più sono serio, più divento balzano e contorto». Murakami Haruki «The Salon Magazine», 16-12-1997
Estratto da: https://www.einaudi.it/autori/murakami-haruki/

Il senso delle recensioni? A volte mi sfugge. Diciamo che mi occorre per conservare l'impressione del momento, quando, più avanti, il tempo avrà voglia di cancellarla, ed è anche un modo per esercitarsi nella scrittura, nella comunicazione, quindi è utile, e tutti dovremmo provare.
Ho dimenticato di farmi due domande sul genere di questo libro. Di notte si sogna, quindi c'è un forte elemento onirico, e poi c'è il thriller, paura! e il giallo... chi è stato? Il romance, ma poi si metteranno insieme? Il sesso, assente. I gatti, cameo immancabile, e poi la brevitas, che mi appare  una somma virtù.


Noma Bar: Artista israeliano.  Link al sito "Dutch oncle" per sapere qualcosa in più sull'autore delle immagini usate per le copertine Einaudi delle ultime ristampe.

Buona lettura, e  grazie per essere passato da queste parti! 

2 commenti:

  1. Un noto quotidiano nazionale pubblicherà tutte le opere di questo autore. Siccome non lo conosco affatto, quale titolo mi consigli come migliore lettura?

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    1. Io ho letto Norweegian wood, e sono contenta di averlo fatto, perché è, a detta di chi li ha letti tutti, il più "realista" fra i suoi lavori. Poi ho letto Kafka sulla spiaggia, e sembrava appartenere ad un altro autore. Molto simbolico, ma bellissimo da leggere. Poi ho letto After dark, perché mi incuriosiva, e ne ho parlato qui, infine, ho letto Nel segno della pecora. Un libro vicino alle sue origini, e per me è stato il più faticoso da gestire. Raramente leggo tutti i libri di un autore. In questo caso servirebbe del tempo e tanta buona volontà per quanto è prolifico. Però, a grandi linee, merita attenzione. Leggiti la quarta di copertina e la prima pagina, così capisci se fa per te!

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