Il senso di una fine/ The sense of an ending
Einaudi Super ET
Tradotto da Susanna Basso
Edizione 2011.
"Mi conosceva meglio di chiunque al mondo. E aveva lo stesso voglia di pranzare con me". Pag 101.
Julian Barnes Il senso di una fine Einaudi Super ET Il libro vince il man Booker Prize 2011. |
Tony Webster, inglese, sulla sessantina, definito in quarta di copertina, un uomo senza qualità, è la voce narrante della storia che andremo a leggere. Una storia piacevole e scorrevole, lunga appena 150 pagine, divisa in due ampi capitoli. Fra battute di spirito ed intrigo della trama, la prima parte racconta della gioventù del personaggio, la seconda parte invece, ci parla di un uomo maturo, che cerca di fare il punto sulla sua esistenza alla luce di un evento che gli accade
Tony eredita una somma modesta, da una persona praticamente estranea, cioè la madre di Veronica, la sua ex dei tempi dell'università, che si è messa col suo migliore amico, Adrian Finn, subito dopo che loro due si erano lasciati. Tony non la prende bene, ma volta pagina. La morte di Adrian, suicida, a 24 anni, rende le distanze definitive. Tony invece, va avanti. Si sistema, nel senso più borghese del termine. Lavoro, moglie, figlia, routine, noia, finché un giorno arriva questo strano lascito, ovvero, una modesta somma di denaro, dicevamo, ed il diario di Adrian, da cui la domanda, ovvero: perché me? e l'altra domanda, ovvero: cosa c'è scritto su quel diario che Veronica non vuole fargli avere?
Questo è il motore che genera gli eventi.
Tony è uno storico, pertanto dovrebbe essere in grado, più di altri, ad indagare sul passato, analizzandolo in base alle fonti di cui dispone. Esistono però, passati diversi. C'è un passato prossimo che, sebbene più vicino, risulta difficile da vedere con chiarezza, e c'è anche un passato remoto, sul quale, più o meno, gli storici, nel tempo, si sono messi d'accordo. Tony è più a suo agio coi fatti del passato remoto.
Nel corso delle sue indagini, alla ricerca di un senso, Tony conversa con noi lettori, ci rende partecipi dei suoi ragionamenti, delle sue analisi. Fra i vari: "se...", "pensavo...", "mi son chiesto..." e "non trovate?", si confessa e non risparmia a se stesso nessun colpo basso, per questo motivo, ai miei occhi, non è un "uomo senza qualità", è solo un uomo come tanti, che non brilla per perspicacia.
Facendomi condizionare dall'indicazione dell'editore, ho cercato in Tony Webster, tracce tipiche di un uomo senza qualità, e per familiarità col tipo umano, ho pensato a Charles Bovary, anti eroe per antonomasia, sempre sfocato rispetto ai fatti della sua vita. Poi ho scoperto che Barnes, ha scritto un libro intitolato "Il pappagallo di Flaubert", ed immagino tragga ispirazione dal racconto: "Un coeur simple", dell'autore di "Madame Bovary", quindi forse, qualcosa di Charles potrebbe averlo ispirato. Resta il fatto che il confronto non regge, ed il motivo è presto spiegato. Charles non ha coscienza dei fatti, non li vede né li sa analizzare, neanche di fronte alla tragedia, quando incolpa la fatalità per la morte di sua moglie, ricadendo su uno dei tanti cliché romantici che hanno ucciso Emma.
"...esiste una scuola di pensiero secondo la quale, l'unica affermazione possibile riguardo a un evento storico qualsivoglia... è che "qualcosa è accaduto" -pag 7.Secoli di grandi classici, ci hanno abituati al personaggio "X" che, ad un certo punto, eredita soldi e palazzi dalla lontana zia di turno, o dal benefattore più improbabile, penso a Pip, di Grandi speranze - Dickens, e fine del problema economico, così che egli possa dedicarsi anima e corpo alle varie paturnie sentimentali ed alle sue ambizioni, al netto di spiacevoli questioni monetarie.
Tony eredita una somma modesta, da una persona praticamente estranea, cioè la madre di Veronica, la sua ex dei tempi dell'università, che si è messa col suo migliore amico, Adrian Finn, subito dopo che loro due si erano lasciati. Tony non la prende bene, ma volta pagina. La morte di Adrian, suicida, a 24 anni, rende le distanze definitive. Tony invece, va avanti. Si sistema, nel senso più borghese del termine. Lavoro, moglie, figlia, routine, noia, finché un giorno arriva questo strano lascito, ovvero, una modesta somma di denaro, dicevamo, ed il diario di Adrian, da cui la domanda, ovvero: perché me? e l'altra domanda, ovvero: cosa c'è scritto su quel diario che Veronica non vuole fargli avere?
Questo è il motore che genera gli eventi.
Tony è uno storico, pertanto dovrebbe essere in grado, più di altri, ad indagare sul passato, analizzandolo in base alle fonti di cui dispone. Esistono però, passati diversi. C'è un passato prossimo che, sebbene più vicino, risulta difficile da vedere con chiarezza, e c'è anche un passato remoto, sul quale, più o meno, gli storici, nel tempo, si sono messi d'accordo. Tony è più a suo agio coi fatti del passato remoto.
Nel corso delle sue indagini, alla ricerca di un senso, Tony conversa con noi lettori, ci rende partecipi dei suoi ragionamenti, delle sue analisi. Fra i vari: "se...", "pensavo...", "mi son chiesto..." e "non trovate?", si confessa e non risparmia a se stesso nessun colpo basso, per questo motivo, ai miei occhi, non è un "uomo senza qualità", è solo un uomo come tanti, che non brilla per perspicacia.
Facendomi condizionare dall'indicazione dell'editore, ho cercato in Tony Webster, tracce tipiche di un uomo senza qualità, e per familiarità col tipo umano, ho pensato a Charles Bovary, anti eroe per antonomasia, sempre sfocato rispetto ai fatti della sua vita. Poi ho scoperto che Barnes, ha scritto un libro intitolato "Il pappagallo di Flaubert", ed immagino tragga ispirazione dal racconto: "Un coeur simple", dell'autore di "Madame Bovary", quindi forse, qualcosa di Charles potrebbe averlo ispirato. Resta il fatto che il confronto non regge, ed il motivo è presto spiegato. Charles non ha coscienza dei fatti, non li vede né li sa analizzare, neanche di fronte alla tragedia, quando incolpa la fatalità per la morte di sua moglie, ricadendo su uno dei tanti cliché romantici che hanno ucciso Emma.
Tony, a differenza di Charles, diventando grande, sembra essere consapevole dei suoi limiti, li elenca con cognizione di causa, ciò lo rende un personaggio cosciente, in qualche modo drammatico, e la coscienza è, a mio avviso, una importante qualità. Egli non ci nasconde le sue debolezze, incluso il fatto che, quando ha la verità sotto gli occhi, non riesce ad interpretarla, "non ci arriva", e può succedere che alcuni fatti, siano chiari a noi che leggiamo, prima che a lui che ce li racconta.
"...Se non avessi già optato per la cremazione e la successiva dispersione delle ceneri, avrei potuto utilizzare la frase* come epitaffio, incisa su una lastra di pietra o di marmo: "Tony Webster -Che Non Ci È Mai Arrivato", ma sarebbe suonato un po' troppo patetico, vittimistico, quasi".
*"Ancora non ci arrivi. Non hai mai capito, e non capirai mai. Perciò lascia perdere, è inutile". Pag 114 Veronica a Tony.
Come il titolo ci suggerisce, il personaggio è alla ricerca di un senso, e la mia impressione è che, interrogandoci di tanto in tanto, nelle vesti di lettori, ci suggerisca di fare lo stesso insieme a lui, sulle nostre vite oltre che sulla sua. Non stiamo cercando un senso, in generale, ma il senso di una fine.
Penso si possa parlare di romanzo introspettivo, percorso, in lungo e in largo, da un' incessante analisi dei fatti, alla maniera di scavi archeologici nei sotterranei della memoria. La prima parola che incontriamo è infatti: "Ricordo". Il termine compare tre volte nelle prime due pagine.
- Ricordo, in ordine sparso...
- ...Quel che si finisce per ricordare non sempre corrisponde a ciò di cui siamo testimoni.
- ...su alcuni ricordi approssimati che il tempo ha deformato in certezze.
Siccome il ricordo, è strettamente legato al "tempo", anche questa parola compare più volte nelle prime due pagine del libro. Quattro volte, per l'esattezza, e per puro caso, tre è il numero degli amici a scuola, prima dell'arrivo di Adrian, il quarto elemento. Tony ci informa che il tempo ha deformato le sue certezze, quindi non può garantire sulla verità dei fatti, ma sulla verità delle impressioni. Il dato, a limite ironico, potrebbe derivare dalla sua laurea in storia, e dall'evidenza che, uno storico, dovrebbe focalizzarsi quanto più possibile, sulla verità dei fatti, passando per l'analisi dei documenti a disposizione, per le testimonianze varie, da interrogare fino a trarne logiche e sensate conclusioni.
Il tempo, quello dei calendari e degli orologi, viene maneggiato da Webster come fosse un elastico, o una visione che passa attraverso una lente deformante. In merito al tempo "ufficiale", ci dice, a pagina 25, che erano gli anni Sessanta, ma solo per qualcuno, e solo in determinate zone del paese. Allude alla libertà sessuale, che molti avrebbero conquistato nel decennio successivo. Il resto del tempo, in senso cronologico, è intuibile, ma a lui interessa il tempo della memoria e delle emozioni.
Gli occorre un intero capitolo, lungo poco meno di sessanta pagine, per raccontarci dei suoi trascorsi scolastici, soprattutto ai tempi delle superiori, quando aspettava che la vita iniziasse. In seguito, quando la vita è iniziata davvero, qualcosa è cambiato in termini di entusiasmo, lo intuiamo dal fatto che gli sono sufficienti due pagine per raccontarci del suo matrimonio con Margaret, della nascita, tre anni dopo le nozze, della loro unica figlia Susie ed, a seguire, del matrimonio di lei, presto madre di due figli. (pag. 55, 56). Si intuisce anche che, come padre, egli sia piuttosto distante. Lo era stato anche come marito, e prima, come fidanzato della sua ex. Con Adrian, forse si era impegnato, e forse neanche tanto. Negli studi, non aveva puntato alla lode, ma non voleva rinunciare al massimo dei voti.
Gli occorre un intero capitolo, lungo poco meno di sessanta pagine, per raccontarci dei suoi trascorsi scolastici, soprattutto ai tempi delle superiori, quando aspettava che la vita iniziasse. In seguito, quando la vita è iniziata davvero, qualcosa è cambiato in termini di entusiasmo, lo intuiamo dal fatto che gli sono sufficienti due pagine per raccontarci del suo matrimonio con Margaret, della nascita, tre anni dopo le nozze, della loro unica figlia Susie ed, a seguire, del matrimonio di lei, presto madre di due figli. (pag. 55, 56). Si intuisce anche che, come padre, egli sia piuttosto distante. Lo era stato anche come marito, e prima, come fidanzato della sua ex. Con Adrian, forse si era impegnato, e forse neanche tanto. Negli studi, non aveva puntato alla lode, ma non voleva rinunciare al massimo dei voti.
"Viviamo nel tempo, il tempo ci forgia e ci contiene, eppure non ho mai avuto la sensazione di capirlo fino in fondo... esiste al mondo una cosa più ragionevole di una lancetta dei secondi? Ma a insegnarci la malleabilità del tempo basta un piccolissimo dolore, il minimo piacere. Certe emozioni lo accelerano, altre lo rallentano; ogni tanto sembra sparire, fino a che, in effetti, sparisce sul serio e non si presenta mai più" Pag. 6
Siamo nella mente del narratore, e insieme a lui, indaghiamo sui fatti della sua vita. "È a scuola che tutto e cominciato", ci anticipa. Sapremo più avanti nel libro che, quando è ormai adulto, riceve il testamento da parte della madre di Veronica, e la cosa lo stupisce oltremodo. Perché proprio a lui? e perché, dopo tutto quel tempo? Così, alla maniera della detective story, Tony va in cerca della verità, del puzzle mancante, che gli permetterebbe la visione d'insieme di questa strana storia, apparentemente poco sensata.
I "documenti" sui quali "l'indagine storica" dello storico Webster può focalizzarsi, sono dei frammenti di diario di Adrian, delle lettere, scritte e ricevute, una vecchia foto di gruppo, a Londra, e per tutto il resto, non ha che la sua memoria, non può neanche confrontarsi con qualcuno, a parte Veronica e suo fratello, ma lei è sempre irritata e lui è sfuggente.
Non gli resta che tornare fra i banchi di scuola, e di quel periodo, ci racconta soltanto delle ore di storia col vecchio e noioso, Joe Hunt, e delle ore di letteratura, con l'amato professore Phil Dixon. Enrico VIII, contro T.S Elliot. "La storia" e le sue fonti, contro "Eros e Thanatos", ovvero, sesso e morte, e tutte le affascinanti teorie che la letteratura ci racconta nei libri, per poi deluderci, alla resa dei conti, quando capiamo che la vita, quasi sempre, non è in grado di raggiungere quelle vette. Infine, e non meno importante, il problema dell'accumulo, e quello della responsabilità.
Non gli resta che tornare fra i banchi di scuola, e di quel periodo, ci racconta soltanto delle ore di storia col vecchio e noioso, Joe Hunt, e delle ore di letteratura, con l'amato professore Phil Dixon. Enrico VIII, contro T.S Elliot. "La storia" e le sue fonti, contro "Eros e Thanatos", ovvero, sesso e morte, e tutte le affascinanti teorie che la letteratura ci racconta nei libri, per poi deluderci, alla resa dei conti, quando capiamo che la vita, quasi sempre, non è in grado di raggiungere quelle vette. Infine, e non meno importante, il problema dell'accumulo, e quello della responsabilità.
"...Procediamo a casaccio, prendiamo la vita come viene, ci costruiamo a poco a poco una riserva di ricordi. Ecco il problema dell'accumulo, e non nel senso inteso da Adrian, bensì nel semplice significato di vita che si aggiunge alla vita. E, come ricorda il poeta, c'è differenza tra addizione e crescita". pag 89
Ed anche:
"Il problema dell'accumulo" aveva scritto Adrian ...Nella vita, scommetti su una relazione, non funziona, vai alla successiva, e non funziona neanche quella, forse non perdi solo la somma di due sottrazioni, bensì un multiplo di quanto avevi puntato. L'impressione è questa, comunque. La vita non è solo fatta di somme e sottrazioni. C'è anche l'accumulo, la moltiplicazione delle perdite, dei fallimenti". Pag 104
Quanto alla responsabilità:
"Parti dal principio di essere l'unico ed il solo responsabile, a meno di avere prove schiaccianti sul contrario. Adria era molto più intelligente di me - lui usava la logica dove io ricorro al buonsenso -ma credo che alla fine siamo giunti entrambi alla stessa conclusione... Ad Adrian non invidio la morte, ma la trasparenza della vita." pag 104
Fra i protagonisti "urbani" del libro, c'è il ponte. Ne vediamo uno anche in copertina, è il millennium Bridge, fra i più recenti, costruiti a Londra. All'inizio tremava un po', per il vento, per via della quantità di gente che lo attraversava, e per la sua struttura moderna, poi hanno rimediato, ma a Tony la cosa non dispiaceva. Sapere, tutti, che procediamo su passi incerti, di tanto in tanto, aiuta.
Il mio post precedente, su questo blog, è dedicato ad Haruki Murakami, nello specifico, al suo romanzo "After dark". Dicevo in quell'occasione, che i suoi libri contengono spesso delle autentiche colonne sonore. Anche nel libro di Barnes troviamo molti brani, uno su tutti, compare alla maniera di un refrain, mediamente ironico, ovvero:
Time is on my side, Yes it is, dei Rolling stones.
Esiste una versione filmica anche per il nostro romanzo, solo che io non l'ho ancora visto. Mi accorgo ora che su You tube, pagando, è possibile guardarlo. Il ruolo di Tony Webster è stato interpretato dal "padre" di Bridget Jones, attore sublime, mi piace molto.
Nb: Il giorno dopo aver pubblicato il post, ho deciso di acquistare il film e di guardarlo via You Tube. Il film è quotato tre stelle su 5, da My movies. Nel film, Tony non è laureato in storia, ma in letteratura, ed il solo poeta citato è Dylan Thomas, invece nel libro veniva citato Ted Hughes a più riprese. Nel film, Tony possiede un negozio di macchine fotografiche usate, che nel libro non esiste. Sua figlia, nel film, non si sposa perché teme di ricreare il modello fallimentare dei suoi genitori, ha un solo figlio, tramite inseminazione artificiale. Nel libro invece, è sposata con un medico, dal quale avrà due figli. Ci sono diverse varianti per motivi di regia. La sua ez moglie è molto più "arrabbiata" con lui rispetto al romanzo, e Veronica, compare sporadicamente.
Per finirla con tono da bar, nonostante i bravissimi attori, preferisco di gran lunga il libro, perché i personaggi, nella mia mente, erano diversi rispetto a quelli del film. Comunque merita di essere visto.
Qualche link su cose citate nel corso del post.
Link alla pagina Einaudi dedicata a Julian Barnes.
After Dark. Murakami. Dal mio blog. (l'ho citato in merito alla musica nei libri)
Il pappagallo di Flaubert. Einaudi edizioni.
Madame Bovary. Edizioni Feltrinelli.
Time is on my side. The rolling stones. Sperando che You tube non cancelli il link.
Il tocco del male, film. Nb. You tube permette anche la visione integrale del film, a pagamento.
L'altra metà della storia. Film. Versione filmica in italiano dell'adattamento del libro "il senso di una fine".
www.minimaetmoralia.it In questo link, invece, una recensione drammaticamente negativa sul libro.
Millennium Bridge, Wikipedia.
Grazie per essere passato da queste parti!
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