mercoledì 23 aprile 2025

Freedom time, Now!

 Non ci sono più i Post di una volta. Ma dove sono finiti? 

Instagram se li è mangiati,  Facebook li ha digeriti e il resto si è messo a scivolare a precipizio, ingoiato (col rutto e tutto) dalla apatica e bulimica "Cultura liquida" della quale, per definizione, non rimane un bel niente. 

Bisogna tornare dove le cose sembravano avere senso, almeno per i diretti interessati. 

Oggi ho sentito i sintomi, e mi è piaciuto moltissimo. Pensavo che per questa vita non sarebbe più capitato.

L'esilio è dannatamente spiacevole, soprattutto se capita a due passi da casa. 

Sto tornando  "a casa", unità di misura retorica fino alla nausea, e anche astratta. Mi sembra di annusare le ansie del salmone mentre si affanna contro mano, preoccupato per la  fame del suo piccolo stomaco e, più ancora, per la fame dell'orso e per la fame insaziabile del bipede vizioso. 

Ovviamente, Blogger è un pezzo di casa mia. 

Mi manca oltre ogni capacità di narrazione, la sensazione di un "Progetto", la cura del tetto, la pulizia quasi maniacale delle mie finestre, che servono a guardare Fuori, ma da dentro, e "dentro" non è una Reggia, non è un condominio, non è neppure lontanamente la vostra idea di casa. Sono solo "Stanze"  e sono letterarie, ormai impolverate. 

Che significa esattamente? 

E' tutta questione di arredi e relative comodità. 


Il tema del giorno? 

Laurynn Hill 


"Freedom, said it's freedoom time now". 

Ascolto per caso una canzone della Divina, incantevole, meravigliosa Lauryn Hill. 

La musica, se sei così fortunato da farti raggiungere da lei, di solito funziona più di tante pasticchine e goccine. 

Facevo cose, pensavo cose quando, dal nulla, è arrivata lei, con quella voce così "sua", e con una semplice chitarra che tiene il ritmo, e che ritmo. Ho sentito, dal nulla, la Libertà, non quella dei film, ma quella mia, preziosa e fondamentale. L'ho sentita fluirmi un attimo nel sangue e questo tipo di sensazioni merita di certo un "Selfy" letterario. 

Dio, se mi è mancata! 

Sono una Freedom-Addicted ma, ancora una volta, non come la sento raccontare in giro, abbruttita da volgarissime esigenze di mercato. "Libero", per me, non significa "solo", significa "Libero". 

Odio i cancelli, Detesto i "cancellieri" e quando, dal nulla, realizzo che la finestra è abbastanza aperta da far passare l'aria, che il sole è abbastanza lento da farmi un saluto prima di passare di là dalla collina, mi accorgo che sto "sentendo" la musica che ascolto e così, un istante come tanti, diventa il piacere dell'istante o, come lo chiamerebbe Joyce, un "moment of being" che si rivela e mi rivela l'intero universo. 

Esserci, qui e ora, ed appartenersi, nonostante tutto e tutti. 

La "Felicità" non la frequento, mi appare un prodotto pubblicitario che ha bisogno di desideri, di mete da raggiungere, di obbiettivi, di scalette, di podi a non finire. 

La Libertà, per quanto mi riguarda, è una sensazione calda come il piumino addosso in pieno inverno, è sentire di appartenersi fin dentro le budella, è sentire che i "Cancellieri", per quanto ci abbiano lavorato, non hanno cancellato un bel niente. 



I belong to myself and it's why I'm in the world. 



Everybody knows that they're guilty
Everybody knows that they've lied
Everybody knows that they're guilty
Resting on their conscious eating their insides


It’s Freedom
Said, it’s Freedom Time now
It’s Freedom
Said it’s Freedom Time now
Time to get free
Oh, give yourselves up now
It’s Freedom...

Nessun commento:

Posta un commento