Roberta
Flack su RTL canta Killing me softly, niente Hugh Grant. Una semplice esibizione.
La linea telefonica, quindi il modem si sono incartati e
questo basta a farmi tornare al secolo scorso.
-Interminabili silenzi.
Per caso, Gramellini ne parla dalla Bignardi e non posso che
trovarmi d’accordo.
Silenzio assenso, si dice. Significa che tacere è dire “Si”.
Silenzio assente è
invece un fatto culturale. Non si tratta di dire si o no, si tratta di un
bisogno al quale ci si è abituati, cioè di stare soli in compagnia, o in
compagnia mentre si è soli, ma difficile
soli e basta. Eppure ci ho passato più di mezza vita e mi piaceva.
Bucce di mandarino vuole essere la risposta alla nota
rubrica della Ferré “Bucce di banana”. Da che esiste mi smuove ogni grammo di
sistema nervoso, perché dunque non esternare con le dovute argomentazioni?
La Buccia è quella cosa che ti fa scivolare. La banana? Non
è specificato.
Di recente, almeno… lo scopro ora, le due pagine di giornale
sono diventate un format televisivo.
Due team di messi di Dio (anzi della moda) fanno visita a
due sfigate, ree di mancare di “personalità” perché è chiaro come il sole che
“L’abito fa il monaco e pure la vocazione”.
Le due accettano di aprire l’armadio che, manco a dirlo,
sarà egocentrico e ridicolo. Per questo saranno giudicate malamente con la
logica del buon padre di famiglia.
Poi che si fa? NUDE
davanti alla telecamera che cade proprio sul fianco, sul lardello, sul
“difetto” da uccidere ASAP, o da nascondere sotto sapienti abiti. Il fatto che il mondo possa vedere le loro
disgrazie non sembra impensierirle troppo.
Remedios…
Si va a fare shopping: l’oppio dei popoli ricchi, e la mecca
dei popoli poveri (almeno 1 volta nella
vita…)
Naturalmente si va in via Montenapoleone! Sennò che sfigato
sei?
Si provano varie soluzioni, abitini, cappottini e scarpette,
(i prezzi finiscono in –oni, ma non sono citati che è volgare!)
Infine un tocco di hair styling & make up (letteralmente: mettere
sopra) e l’arte-ficio è pronto.
“come ti senti ora?”
RINNOVATA, BELLISSIMA, SICURA DI ME… GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE…
E’ il turno della stilista, Giusi Ferré.
Capelli arancione slavato, sfibrati, che fanno a pugni col
bianco della pelle e il nero dell’abito telare che vuole nasconde la sua
assenza di grazie (è una taglia “comoda”, come amano chiamarle loro), però lei
ha personalità e col cavolo che si fa dire dagli altri come vestirsi.
Passata la mezz’ora di giudizi lapidari su fiche
straordinarie (Beyoncé e simili), arriva al dunque… vince la squadra … A, o la
B.
Che si vince?
Un servizio fotografico per la rivista.
E chi vince?
Nell’unica puntata che ho visto ha vinto una cretina convinta
che non trova l’uomo per come si veste – mica vero?- A differenza dell’altra, è
magra. Tutto qua
Ecco il mio di giudizio:
Bucce di mandarino!
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